Ti sei mai chiesto se una pensione di invalidità possa essere revocata, anche se concessa come definitiva? Potresti pensare che una volta ottenuta sia per sempre, ma la realtà è ben diversa. L’INPS può rivedere il tuo stato di salute e decidere di toglierti tutto. Ecco la storia di Cleolinda, che si è ritrovata senza più nulla da un giorno all’altro…
Cleolinda ha sempre vissuto con l’aiuto della pensione di invalidità. A causa di una grave patologia, l’INPS le aveva riconosciuto un’invalidità totale e permanente. Per anni ha potuto contare su quell’assegno che le permetteva di vivere dignitosamente.

Poi, all’improvviso, una lettera: convocazione per una visita straordinaria di revisione. Nessun preavviso, nessuna spiegazione chiara. Il responso? L’invalidità “permanente” non era più valida.
Una nuova valutazione della Commissione medica ha stabilito che la sua condizione era migliorata, nonostante lei non avesse mai smesso di lottare con la malattia. Risultato? Pensione revocata. Cleolinda si è ritrovata senza alcun sostegno economico, senza possibilità di lavorare e senza sapere a chi rivolgersi.
Perché l’INPS può revocare la pensione di invalidità?
Molti pensano che una volta riconosciuta, la pensione di invalidità non possa più essere tolta. Purtroppo, le cose non stanno così. L’INPS ha il potere di rivalutare periodicamente lo stato di salute degli invalidi civili, anche se l’invalidità è stata considerata permanente.

Ma in base a cosa si decide? L’INPS si basa sull’art. 25, comma 6-bis del decreto-legge n. 90/2014, che prevede che lo stato di invalidità possa essere rivisto se si ipotizza un miglioramento. Ad esempio, l’uso di nuove terapie o protesi potrebbe consentire una maggiore autonomia, portando alla riduzione o alla revoca della pensione.
Questo significa che anche chi ha un’invalidità certificata al 100%, come Cleolinda, non è al sicuro. Basta una revisione straordinaria e il destino cambia da un momento all’altro. Il problema? Spesso queste valutazioni non tengono conto della realtà quotidiana di chi vive con una disabilità.
Cosa fare se ti revocano l’assegno di invalidità?
Se anche tu, come Cleolinda, ti ritrovi con una pensione di invalidità revocata, non sei solo. Ci sono alcuni passi da seguire per cercare di difendersi:
- richiedere subito il verbale medico: L’INPS deve fornire le motivazioni della revoca. Spesso vengono indicati presunti miglioramenti, ma non sempre sono reali;
- presentare un ricorso amministrativo: Entro 60 giorni dalla comunicazione, è possibile contestare la decisione con un ricorso interno all’INPS;
- rivolgersi a un medico legale: Un esperto può valutare se la decisione è giustificata o se ci sono margini per un ricorso giudiziario;
- fare causa all’INPS: Se il ricorso viene respinto, è possibile avviare un’azione legale. Spesso i tribunali danno ragione agli invalidi che vedono riconosciuti i loro diritti.