Un dividendo al 7,5% e un titolo a sconto: occasione o trappola? Piquadro attira per la sua solidità finanziaria, ma gli analisti restano freddi. Scopri cosa si nasconde dietro le valutazioni e le raccomandazioni più recenti.
Ci sono titoli che sembrano gridare “affare” dai numeri che mostrano. Prezzo basso, utili stabili, dividendi generosi. Ma spesso, dietro la superficie, si nascondono dinamiche più complesse che spiegano perché il mercato non corre ad approfittarne. Piquadro, icona italiana della pelletteria di qualità, si trova esattamente in questo scenario, dove solidità finanziaria e alta redditività convivono con una cautela inspiegabile degli analisti.

Forte di fondamentali solidi, la società offre un rendimento da dividendo tra i più alti del mercato italiano, eppure la fiducia del mercato resta contenuta. Perché? E soprattutto, come dovrebbe muoversi un investitore di fronte a queste contraddizioni, tra valutazioni allettanti e previsioni poco ottimiste?
Dividendi elevati e numeri solidi: Piquadro convince su carta
Piquadro si presenta con una capitalizzazione di mercato di circa 95,88 milioni € e un P/E contenuto a 8,88, segno di una valutazione interessante rispetto agli utili. La società ha registrato un utile netto di 11,36 milioni €, con un margine di profitto del 6,10% e un ritorno sul capitale proprio (ROE) pari al 18,79%, valori che indicano efficienza nella gestione e redditività sopra la media.
Dal punto di vista della posizione finanziaria, Piquadro dispone di 31,28 milioni € in cassa, a fronte di un debito totale di 60,28 milioni €, con un rapporto di indebitamento del 97,43%, ancora sostenibile. L’Enterprise Value/EBITDAè di 3,62, confermando una valutazione attraente rispetto ai flussi di cassa.

Ma ciò che colpisce di più è il dividendo: la società distribuisce 0,15 € per azione, pari a un rendimento del 7,34%. Negli ultimi cinque anni, il rendimento medio si è attestato al 3,35%, con regolarità, ad eccezione del 2020, quando non è stato distribuito a causa dell’emergenza Covid. Il payout ratio attuale è del 65,17%, un valore che garantisce sostenibilità della cedola anche in caso di risultati meno brillanti.
Perché gli analisti restano prudenti: crescita debole e rischi settoriali
Nonostante i numeri, le raccomandazioni degli analisti non sono entusiastiche. Mediobanca ha assegnato al titolo un giudizio “Neutral”, con un prezzo obiettivo di 1,46 €, ben al di sotto delle attuali quotazioni di 2,02 €, implicando una potenziale correzione. Anche secondo Marketscreener, il consenso resta cauto, senza target superiori ai valori attuali.
Questo atteggiamento riflette alcune criticità. La crescita dei ricavi è stata modesta, solo +0,90% su base annua, e il contesto competitivo nel settore moda e accessori è sempre più serrato. Inoltre, la forte dipendenza dal mercato europeo, unita a una debole presenza internazionale, espone Piquadro a rischi legati alla domanda interna e ai trend di consumo locali.
Dal punto di vista tecnico, il titolo mostra volatilità contenuta, con un beta di 0,52, e un movimento recente che lo vede al di sotto della media mobile a 200 giorni (2,02 € contro 2,0238 €), segnale di debolezza nel lungo periodo.
In questo contesto, Piquadro appare come un titolo da dividendo puro, interessante per chi cerca rendimenti stabili, ma con limitate prospettive di crescita sul capitale.