Il Bonus caldaie si è tinto di nuovi colori nel 2025. Può ancora essere richiesto ma a determinate condizioni restrittive.
Tonalità scure che tagliano fuori dall’agevolazione tante famiglie. Le nuove direttive in linea con l’Unione Europea non aiutano gli italiani a risparmiare in bolletta a mano che non si accetti un oneroso investimento iniziale.
Le vecchie caldaia a gas per l’impianto di riscaldamento dovranno essere sostituite e non si potranno più acquistare. La direttiva UE spinge verso la transizione green e passa anche per nuovi modelli di caldaie, più ecologiche ed efficienti dal punto di vista energetico. Nello specifico l’Unione Europea ha stabilito che dal 2025 gli Stati membri non possono prevedere agevolazioni fiscali per caldaie alimentate a combustibili fossili. L’Italia ha accolto queste disposizioni e, di conseguenza, per chi acquista una caldaia a condensazione non è previsto alcun Bonus con detrazione.
Il comma 55 della Manovra 2025 fissa che la detrazione non si può applicare alle spese sostenute per sostituire il vecchio impianto di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili. Anche gli impianti ibridi sono esclusi da ogni forma di agevolazione nonostante alcuni emendamenti prevedessero un inserimento all’ultimo minuto nei Bonus rivolti al risparmio energetico. Tale emendamenti non sono passati e, quindi, le restrizioni riguardano ogni tipo di caldaia a combustibili fossili, anche quelle ibride.
Nel 2025 si potrà continuare ad approfittare del Bonus ristrutturazioni e dell’Ecobonus per lo sconto fiscale sulle caldaie a condizione che gli impianti siano dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili e di sistemi di termoregolazione evoluti. Tra gli interventi ammessi anche quelli sulle rete di distribuzione, sui sistemi di trattamento dell’acqua, sui sistemi di emissione e sui dispositivi di controllo e regolazione.
Il Bonus spetta anche per le opere edilizie sostenute per la realizzazione dell’intervento (ad esempio la demolizione del pavimento per installare un impianto radiante a pavimento) e per le prestazioni professionali. Ricordiamo che la manovra 2025 ha ridotto la detrazione per le seconde casa fino al 36%. Solo per le prime case l’aliquota è rimasta del 50%.
Il rimborso continuerà ad essere erogato in dieci quote annuali di pari importo. Il tetto massimo della spesa è di 96 mila euro. Se si compra una caldaia senza sistema evoluto di termoregolazione allora l’impianto dovrà essere minimo di classe A. Oltre ai due Bonus citati si è in attesa del Conto Termico 3.0, un contributo a fondo perduto a copertura della spesa effettuata per sostituire un vecchio generatore di calore con pompe di calore o generatori di calore alimentati da biomassa.
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