Le nuove tariffe USA potrebbero spingere l’economia verso la recessione, ma secondo Anthony Scaramucci potrebbero anche far decollare Bitcoin e rafforzare l’Europa. Tra rischi globali e opportunità inattese, ecco come il commercio mondiale sta ridefinendo il futuro dei mercati finanziari.
Chi si muove dietro le quinte della grande economia globale sa bene che ogni decisione di politica commerciale può scatenare effetti a catena. Quando si parla di tariffe doganali e tensioni internazionali, i riflessi sui mercati sono spesso immediati e imprevedibili. Ma cosa succede quando queste misure rischiano di minacciare la stabilità stessa di un’economia? Anthony Scaramucci, ex stratega della Casa Bianca e oggi voce autorevole nel mondo finanziario, ha lanciato un avvertimento preciso: attenzione, perché i dazi statunitensi potrebbero aprire la porta a una recessione e allo stesso tempo far volare Bitcoin. Ma cosa lo spinge a questa previsione? E che ruolo potrebbe giocare l’Europa in questo scenario in trasformazione?

Ogni giorno ci troviamo di fronte a notizie che cambiano le prospettive economiche mondiali, ma è nei dettagli delle analisi più recenti che si celano le chiavi per capire dove stiamo andando. A volte, nel caos dei numeri e delle dichiarazioni, si nascondono indizi che vale la pena seguire.
Tariffe USA: tra recessione imminente e instabilità globale
Anthony Scaramucci, fondatore di SkyBridge Capital, ha dichiarato in una recente intervista a Crypto.news che le nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti ai principali partner commerciali rischiano di spingere il paese verso una fase recessiva. Secondo lui, queste misure potrebbero rallentare i consumi interni e aumentare l’incertezza, creando un contesto sfavorevole per le imprese americane. Scaramucci ha sottolineato che il protezionismo, anziché rafforzare l’economia, potrebbe isolare gli USA, favorendo la fuga di capitali e il rafforzamento di mercati alternativi.

Un’opinione condivisa anche da François Villeroy de Galhau, governatore della Banque de France, che ha espresso preoccupazioni simili in un intervento all’Atlantic Council. A suo avviso, le tensioni commerciali potrebbero destabilizzare i mercati globali, e sebbene l’Europa sia più resiliente, anch’essa potrebbe risentirne a lungo termine. Questo clima incerto è reso ancora più complesso dall’aumento della volatilità che sta già colpendo le borse.
Bitcoin e Europa: rifugi sicuri o illusioni?
In questo contesto, Scaramucci prevede un’impennata del valore di Bitcoin. Storicamente, nelle fasi di instabilità economica, gli investitori tendono a cercare asset alternativi, e Bitcoin sta assumendo sempre più il ruolo di “bene rifugio”, come l’oro. Scaramucci ha osservato che gli afflussi nei fondi ETF legati a Bitcoin hanno registrato un forte aumento, segno della crescente fiducia degli investitori istituzionali verso la criptovaluta.
Ma non solo Bitcoin. Secondo l’ex consigliere della Casa Bianca, anche alcune economie europee potrebbero trarre vantaggio da questa situazione. In particolare, ha evidenziato che indici come il DAX tedesco e il FTSE 100 britannico stanno mostrando una tenuta migliore rispetto ai mercati americani. Questa dinamica potrebbe portare a una maggiore attrattività dell’Europa per gli investitori globali.
Non tutti però condividono questa visione. Christodoulos Patsalides, governatore della banca centrale di Cipro, ha avvertito che un’escalation delle tensioni potrebbe condurre l’Europa verso una fase di stagflazione, con crescita debole e alta inflazione. Un quadro che, se confermato, metterebbe a dura prova le speranze di chi vede nell’Europa una nuova frontiera di stabilità.