Per poter ottenere la pensione minima quando non si raggiungono i 20 anni di contributi ci sono degli escamotage.
La pensione di vecchiaia si raggiunge con 20 anni di contributi a 67 anni di età. Qualora la contribuzione risultasse insufficiente quali alternative ci sarebbero per ricevere il trattamento minimo?
Nel sistema previdenziale italiano i contributi sono fondamentali sia per stabilire il diritto al pensionamento sia per quantificare l’importo dell’assegno pensionistico. Tutti gli scivoli di uscita dal mondo del lavoro, infatti, prevedono un requisito contributivo da soddisfare mentre quello anagrafico in alcune forme di pensionamento non è richiesto (la pensione anticipata ordinaria, ad esempio, o la pensione per i precoci).
Il numero minimo di contributi è fissato in 5 anni ma solo raggiungendo i 71 anni di età per i lavoratori che rientrano nel sistema di calcolo contributivo. Poi si passa al limite di 20 anni di contribuzione con la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata contributiva (64 anni di età). Tutti gli altri scivoli richiedono molti più contributi, da 30 anni a 42 anni e dieci mesi. Possibile che nemmeno la pensione minima si possa ottenere con 15 anni di contributi maturati?
Dal 1° gennaio 2025 la pensione minima INPS è di 616,67 euro al mese, 8.016,71 euro l’anno. Come detto servono 67 anni di età e 20 anni di contributi per ricevere il trattamento. Esistono, però, delle strade da percorrere per coloro che hanno accumulato meno contribuzione.
Si potrebbero alzare i 15 anni fino a 20 tramite il riscatto dei contributi come avviene, per esempio, con il riscatto degli anni di Laurea o dei periodi di vuoto contributivo, oppure procedendo con versamenti volontari – possibilità per i disoccupati che intendono integrare contributi silenti, accumulati in una singola gestione previdenziale non sufficienti a maturare il diritto ad una pensione autonoma.
Pagando, quindi si potranno raggiungere i 20 anni di contributi per ricevere il trattamento minimo. La domanda di autorizzazione ai contributi volontari va presentata all’INPS. Non potendo permettersi il riscatto dei contributi o i versamenti volontari degli stessi, con 15 anni di contributi possono andare in pensione a 67 anni solo coloro con versamenti per 15 anni entro il 31 dicembre 1992 o con l’autorizzazione ai contributi volontari alla stessa data (Deroghe Amato) oppure se rientrano in determinate casistiche per le Gestioni ex-INPDAP, ex-ENPALS e Fondo Quiescenze Poste.
Se non si rispetta alcun requisito allora con 15 anni di contributi si può ricorrere alla richiesta di Assegno sociale, una prestazione assistenziale dedicata a chi non ha raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia contributiva e si trovano in condizioni economiche disagiate (reddito individuale inferiore a 7.002,97 euro o 14.005,94 euro se coniugato). Nel 2025 l’importo è di 538,69 euro al mese per 13 mensilità.
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