I percettori di pensione che percepiscono un reddito da affitto breve devono fare attenzione a non perdere il trattamento.
Pensione e redditi aggiuntivi non sempre sono cumulabili. Ci sono scivoli che non permettono di ottenere altri redditi oltre la somma percepita mensilmente con il trattamento pensionistico ma bisogna fare delle puntualizzazioni.

In linea generale continuare a lavorare e ricevere altri redditi dopo la pensione è possibile essendo nel 2009 caduto il divieto di cumulo tra redditi da pensione e redditi da lavoro dipendente o autonomo. Ci sono, però, delle eccezioni e limiti legati alla tipologia di prestazione pensionistica e alla modalità di accesso al trattamento. La totale cumulabilità è possibile per la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata tranne per i precoci e i lavoratori che hanno utilizzato le Quote per lasciare il mondo del lavoro.
C’è una riduzione del valore della pensione ai superstiti superando determinati limiti reddituali mentre per la pensione di inabilità non è mai previsto il cumulo con i redditi da lavoro. Anche l’APE Sociale non è cumulabile con redditi da lavoro dipendente e autonomo. Si continua a parlare di questa tipologia di redditi con riferimento alla cumulabilità con la pensione. Cosa sappiamo sul reddito legato alla proprietà di un immobile?
Posso ricevere un reddito da affitto con l’APE Sociale?
Secondo la Legge l’APE Sociale è una prestazione pensionistica di accompagnamento fino alla pensione di vecchiaia non cumulabile con redditi da lavoro dipendente e autonomo ma solo con redditi da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5 mila euro all’anno. Non viene esclusa, dunque, la compatibilità con redditi derivanti dall’affitto di un immobile di proprietà. Il canone di locazione, infatti, è un reddito derivante da fabbricati o reddito fondiario, non da lavoro dipendente né autonomo.

Sembrerebbe, dunque, che percepire un reddito da affitto non metta in pericolo la pensione ma il consiglio è di rivolgersi all’INPS per conoscere la giusta interpretazione normativa ed evitare problemi. In Italia bisogna prestare molta attenzione a come interpretare le direttive generali in mancanza di chiarimenti e documenti con elementi risolutivi. La non cumulabilità tra pensione e reddito da lavoro vuole limitare il diritto alla prestazione e garantire l’indennità solo a chi non ha altri mezzi di sostentamento.
Da qui il dubbio sull’ammissibilità o meno dei redditi da affitto. Si potrebbe pensare di cedere la quota della propria quota dell’immobile in comodato d’uso ad un’altra persona per non perdere il diritto alla pensione ma, in realtà, il reddito d’affitto è imputabile al titolare del diritto reale – comodante – e, di conseguenza, pur cedendo la quota si devono pagare ugualmente le imposte (Risoluzione 394/2008 dell’Agenzia delle Entrate). Unica eccezione il caso degli affitti brevi dove titolare del reddito può essere il comodatario.