ENI cresce con dividendi sopra l’8% e buyback da 1,5 miliardi €: analisti ottimisti sul titolo, con target fino a 18 € e segnali di rilancio per il 2025.
Il titolo ENI sta vivendo una fase di rinnovato interesse da parte degli investitori, grazie a strategie aziendali mirate e rendimenti tra i più alti nel settore energetico europeo. In un contesto globale segnato da incertezze economiche e transizione energetica, il colosso italiano dell’energia si distingue per la solidità dei suoi fondamentali e per una politica di remunerazione degli azionisti estremamente generosa.

Ma cosa rende davvero interessante oggi l’acquisto di azioni ENI? A fare la differenza sono i numeri: dividendi attesi all’8,05%, un buyback già in corso e target di prezzo superiori del 20% rispetto alle attuali quotazioni. Questi elementi, uniti a progetti concreti sul fronte della sostenibilità e a risultati trimestrali positivi, rendono ENI una delle scelte preferite dagli analisti per il 2025. Approfondiamo i motivi di questo rinnovato slancio.
Risultati trimestrali solidi e strategie di ritorno per gli azionisti
Il primo trimestre 2025 ha visto ENI registrare un utile netto adjusted di 1,4 miliardi €, in calo dell’11% rispetto al 2024, ma comunque sopra le attese del mercato. L’EBIT adjusted si è attestato a 3,68 miliardi €, penalizzato dalla discesa dei prezzi di petrolio e gas, ma sostenuto da una buona performance operativa. Claudio Descalzi, amministratore delegato, ha ribadito l’impegno verso la transizione energetica, con nuovi progetti nel Regno Unito per la cattura della CO₂, in grado di creare 2.000 posti di lavoro.

ENI ha inoltre confermato un buyback di 1,5 miliardi € e un dividendo annuale di 1 €, distribuito in quattro tranche, per un rendimento atteso dell’8,05%. Questo rafforza la posizione del gruppo tra i titoli a più alto rendimento in Europa. Il titolo oggi quota 12,69 €, con una capitalizzazione di mercato di 37,98 miliardi € e un P/E forward molto interessante di 7,63, ben al di sotto della media settoriale.
Le valutazioni degli analisti e il potenziale di crescita
Negli ultimi tre mesi, le raccomandazioni degli analisti su ENI sono state prevalentemente positive. Secondo Soldionline.it, HSBC ha confermato il rating “Buy” con target a 15,50 €, mentre Equita SIM e Intesa Sanpaolo hanno indicato un target rispettivamente di 16 € e 16,30 €. Berenberg, pur mantenendo un approccio più cauto, ha fissato un target a 13,50 €. Secondo i dati di MarketScreener, il prezzo obiettivo medio è di 15,38 €, con un massimo di 18 € e un minimo di 11 €. Rispetto al prezzo attuale di 12,69 €, il titolo ha un potenziale di crescita del 21% verso il target medio e del 41% rispetto al massimo.
In tema di dividendi, ENI ha mantenuto una politica stabile anche nei momenti più critici: negli ultimi cinque anni, il rendimento medio è stato del 6,56%, con punte che arrivano all’attuale 8,05%. La Payout Ratio si attesta al 124,36%, un dato elevato, ma in linea con la strategia di ritorno agli azionisti. Non ci sono stati anni senza distribuzione di dividendi, confermando la vocazione del gruppo a garantire continuità e solidità anche nelle fasi di mercato più complesse