Crollo Stellantis: il peggior titolo del Ftse Mib con oltre -50% in un anno. Mentre il settore auto arranca, il gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA affronta una sfida complessa tra utili sotto pressione, mercati in crisi e giudizi contrastanti. C’è chi lo vede come un’occasione da cogliere, chi invece consiglia di tenersi alla larga. La realtà? Più sfumata di quanto sembri.
C’è qualcosa di affascinante nell’osservare un colosso in difficoltà. Stellantis, uno dei gruppi automobilistici più grandi al mondo, si trova oggi in una posizione scomoda. I numeri parlano chiaro: il titolo ha perso oltre il 50% nell’ultimo anno, registrando la peggiore performance tra i 40 principali del Ftse Mib. Ma come si arriva a un tale crollo? E soprattutto, è il momento di scommettere su un possibile rimbalzo o conviene restare alla finestra in attesa di tempi migliori?
Mentre i mercati cercano risposte, gli investitori si dividono tra ottimisti pronti all’acquisto e prudenti in attesa di segnali concreti. La storia di Stellantis, in questo contesto, diventa un caso esemplare di come valutare un titolo sotto pressione, tra fondamentali contrastanti e prospettive incerte nel breve periodo.
Il titolo Stellantis ha chiuso recentemente a 7,938 €, in leggero recupero, ma ben lontano dai massimi. Solo dodici mesi fa, le azioni viaggiavano sopra i 16 €, con prospettive rosee e utili in crescita. Oggi, la realtà è diversa: il P/E si attesta a 4,27, indice di una valutazione bassa, ma anche segnale di attese poco entusiaste sul futuro. Gli indicatori tecnici parlano chiaro: secondo TradingView, il quadro settimanale suggerisce un chiaro “Vendi”, con 15 indicatori negativi su 26. Le medie mobili sono altrettanto pessimiste, spingendo verso la prudenza.
Dal punto di vista degli analisti, però, il discorso cambia. Su 30 esperti, 21 consigliano di mantenere la posizione, 7 suggeriscono l’acquisto e nessuno raccomanda la vendita immediata. Tra questi, Jefferies indica un target di 12,50 €, mentre Intesa Sanpaolo punta a 13,00 €. Anche Barclays resta prudente, fissando un prezzo obiettivo a 11,00 €. Secondo MarketScreener, il prezzo obiettivo medio è 11,334 €, con punte massime fino a 16 €. Se le stime si avverassero, chi compra oggi potrebbe ottenere un rialzo di oltre il 42%, con scenari estremi che parlano di un potenziale raddoppio.
La caduta di Stellantis non è solo colpa del mercato. A pesare sono le difficoltà strutturali del settore automobilistico europeo, in transizione verso l’elettrico, con margini in calo e una competizione agguerrita, soprattutto da parte dei produttori cinesi. Gli ultimi dati, come riportato da Jefferies e Barclays, sottolineano come il gruppo debba accelerare sulla trasformazione industriale e tecnologica, pena una ulteriore erosione di valore.
Nonostante questo, i fondamentali restano solidi. Il gruppo vanta un EV/EBITDA di 2,32, un ROE stabile al 6,7% e una struttura patrimoniale robusta. I dividendi, seppur non spettacolari, sono costanti, offrendo un’ulteriore attrattiva per chi punta sulla ripresa.
E allora, Stellantis è davvero un titolo da evitare? Oppure siamo di fronte a una di quelle occasioni che si presentano una volta ogni tanto, mascherate da crisi apparente? La risposta, come spesso accade, potrebbe non essere così immediata.
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