Hai mai pensato che un semplice foglietto sul parabrezza potesse cambiare la tua giornata? Quel pezzetto di carta, spesso bagnato dalla pioggia o bruciato dal sole, è diventato il simbolo di un problema che tutti, almeno una volta, abbiamo vissuto. Ma oggi qualcosa sta cambiando.
Le nuove regole sulla sosta potrebbero rivoluzionare il modo in cui viviamo la città. Alcuni parlano di giustizia, altri di caos. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. E se ti dicessi che una multa non è più solo una multa?
Quella mattina ti sei alzato di corsa, magari in ritardo per il lavoro, con il pensiero fisso su quella riunione importante o su quel colloquio da non sbagliare. Giri per dieci minuti senza trovare posto, il tempo stringe, e alla fine lasci l’auto dove capita. Un’ora dopo, torni e la trovi lì: la multa sul parabrezza.

È una scena familiare, quasi banale. Ma dietro quella carta c’è un intero mondo fatto di regole, eccezioni, riforme. E adesso anche di limiti. Sì, perché con la nuova riforma del Codice della strada introdotta nel 2024, cambiano le carte in tavola per chi parcheggia dove non dovrebbe. Se prima bastava un agente zelante per accumulare una valanga di verbali, ora il gioco si fa (un po’) più equo. Ma non è tutto così semplice.
Ecco un’importante novità del Codice della strada
Una delle novità principali della riforma del Codice della strada è l’introduzione di un limite massimo ai verbali per la stessa infrazione. Niente più multe a raffica ogni 24 ore: il nuovo tetto è di quattro sanzioni consecutive, anche se il veicolo resta fermo per giorni. Questo significa che la sanzione massima non potrà superare i 408 euro per la stessa violazione (102 euro per 4 volte), anche in presenza di un divieto prolungato.

Un cambiamento che cerca di bilanciare giustizia e buon senso. Non si tratta solo di una questione economica, ma anche di trasparenza nei confronti degli automobilisti. Gli agenti devono annotare l’orario esatto della prima infrazione, e non possono emettere ulteriori verbali una volta raggiunto il limite.
Soste a pagamento: attenzione ai calcoli sullo sconto
Altro nodo cruciale riguarda le sanzioni nei parcheggi a pagamento o nelle aree a sosta oraria. Qui la legge introduce un sistema a scaglioni: più sfori il tempo consentito, più alta sarà la multa. Ma c’è un dettaglio che crea spesso confusione.
La riduzione del 30% per chi paga entro cinque giorni si applica solo alla sanzione amministrativa, non ai costi aggiuntivi. Un esempio chiarisce bene la situazione: immagina di ricevere una multa da 102 euro per sosta vietata, con 12 euro di spese di notifica e 30 euro di maggiorazione per il mancato pagamento della tariffa giornaliera. Lo sconto del 30% si applica solo sui 102 euro (quindi paghi 71,40 euro), ma i 12 euro e i 30 euro vanno aggiunti per intero. Totale: 113,40 euro. Se paghi solo i 71,40 euro, pensi di aver sistemato tutto, ma in realtà resti scoperto e rischi un sollecito o addirittura una cartella esattoriale.
Un errore comune che nasce da una comunicazione poco chiara e che potrebbe generare ricorsi, fraintendimenti o semplicemente rabbia. Per questo è importante leggere attentamente ogni voce presente nel verbale, distinguere tra sanzione riducibile e importi fissi e, se necessario, chiedere spiegazioni direttamente all’ente.