Dividendo sospeso, titolo in caduta e ROE al 26%: perché gli analisti vedono ancora +40% su BFF Bank

BFF Bank al centro dell’attenzione dopo la decisione di non distribuire il dividendo nel 2025. Una scelta che ha sorpreso il mercato, nonostante fondamentali solidi e valutazioni favorevoli. Gli analisti restano ottimisti, ma il titolo fatica a risalire la china. Cosa aspettarsi nei prossimi mesi?

Certe decisioni pesano più di altre. Soprattutto quando arrivano da società che, negli ultimi anni, hanno costruito la propria reputazione anche grazie a una politica generosa verso gli azionisti. È il caso di BFF Bank, realtà specializzata nei servizi finanziari a favore della pubblica amministrazione, che ha recentemente annunciato lo stop al dividendo per l’anno 2025. Una mossa che ha spiazzato più di un investitore, alimentando dubbi e interpretazioni contrastanti. Ma c’è di più: dietro questa decisione si nasconde una strategia prudente, che punta a rafforzare il capitale e garantire una maggiore solidità nei prossimi anni.

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BFF Bank ha sospeso la distribuzione del dividendo – crypto.it

La banca ha giustificato la scelta con la necessità di consolidare la struttura patrimoniale, in un contesto economico e regolamentare che richiede maggiore cautela. Il titolo, che già da mesi mostra un andamento sottotono, non ha beneficiato dell’annuncio e continua a scambiare intorno ai 7,50 €, ben al di sotto delle medie mobili di riferimento. Il ritorno sul capitale proprio (ROE) al 26,37% e un price to earnings (P/E) di 6,53 evidenziano però un quadro ancora interessante per chi valuta un ingresso in ottica di lungo termine.

Niente dividendo ma fondamentali solidi

La sospensione del dividendo rappresenta una discontinuità significativa rispetto al passato. BFF Bank era infatti nota per i suoi rendimenti elevati, spesso tra i più alti di Piazza Affari. Negli ultimi cinque anni la banca aveva distribuito dividendi con un rendimento medio superiore al 10%, diventando un punto di riferimento per gli investitori alla ricerca di flussi cedolari stabili. Il payout ratio del 47,13% dell’ultimo esercizio mostrava ancora margine per remunerare i soci, ma la scelta è andata in un’altra direzione.

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Dividendo sospeso nonostante negli anni scorsi il titolo avesse offerto rendimenti eccezionali – crypto.it

Dal punto di vista operativo, i numeri restano solidi: utile netto pari a 215,6 milioni €, margine operativo al 32,24%, e price/book a 1,61. Tuttavia, la performance borsistica continua a soffrire. Il titolo resta sotto la media mobile a 50 giorni (7,91 €) e ancora più distante dalla media a 200 giorni (8,87 €), segnale che il mercato attende conferme prima di tornare a scommettere con convinzione.

Cosa dicono gli analisti: target ambiziosi nonostante tutto

Le valutazioni degli analisti, però, restano ottimiste. Intesa Sanpaolo ha mantenuto il giudizio “Buy” con un prezzo obiettivo di 11,20 €, Mediobanca ha confermato “Neutral” con target a 11,50 €, mentre Equita SIM oscilla tra “Hold” e “Buy” con stime tra 10 € e 14 €. Secondo MarketScreener, il prezzo obiettivo medio è 10,63 €, con margine potenziale superiore al 40% rispetto ai livelli attuali.

La fiducia degli analisti si basa sulla profittabilità strutturale del business, sulla specializzazione di BFF in un segmento poco esposto al ciclo economico e sulla capacità della banca di generare cassa anche in fasi meno favorevoli. Il beta di 0,77 riflette inoltre una bassa volatilità relativa rispetto al mercato, fattore spesso apprezzato in fasi di incertezza.

Con un book value per azione di 4,48 €, la banca mantiene una base patrimoniale solida, anche se il rapporto debito/patrimonio netto al 69,57% resta un parametro da monitorare. In attesa di una nuova politica di distribuzione, il mercato sembra ancora in fase di osservazione, ma i presupposti per un recupero ci sono tutti. Bisogna solo capire quando scatterà la miccia.

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