Dalla pensione lorda a quella netta, conoscere l’importo sull’assegno mensile è più facile di quanto si possa pensare.
Quando si avvicina il momento del pensionamento tutti hanno in mente una domanda, quando prenderò di pensione? Un dettaglio non da poco considerando le penalizzazioni che arrivano da più fronti.

Il sistema di calcolo contributivo è il più penalizzante tra i tre al momento attivi in Italia. Gli altri due, il calcolo retributivo e misto, andranno a sparire perché tra poco tutti i lavoratori avranno iniziato a lavorare dal 1996 in poi. È risaputo come con il sistema contributivo la differenza tra stipendio e assegno pensionistico sarà sempre maggiore. Ci sono casi in cui la pensione è esattamente la metà dell’ultima retribuzione percepita o ancora meno.
Se con il sistema retributivo c’era una perdita massima del 20% ora i lavoratori fortunati avranno una riduzione minima del 30%. Il taglio dipenderà dalla contribuzione versata e dall’età di uscita dal mondo del lavoro. Nel 2025 la situazione è ancora più drammatica a causa del peggioramento dei coefficienti di trasformazione applicati al montante contributivo per il calcolo della pensione. Dopo questo quadro generale non proprio idilliaco vediamo come arrivare all’importo netto partendo dal lordo.
Pensione, da lordo a netto: ecco come procedere
La preoccupazione maggiore è per i lavoratori con stipendio medio-bassi che vedranno ridurre nettamente l’entrata mensile. Il passaggio da importo lordo a netto, poi, spaventa ulteriormente. C’è un caso in cui pensione lorda e netta coincideranno, quando l’importo annuo dell’assegno risulta inferiore a 8.500 euro (no tax area). Al di sotto di questa cifra, infatti, non si pagano le tasse e, di conseguenza, non ci sarà differenza tra importo pensionistico lordo e netto.

Con una pensione lorda di 1.000 euro non si ricade in questa no tax area e, quindi, il percettore non risulterà incapiente e dovrà considerare l’aliquota fiscale di riferimento. Nel primo scaglione IRPEF tale aliquota è pari al 23% (ricordiamo che gli scaglioni sono tre). Per effettuare il calcolo da lordo a netto bisogna determinare l’imponibile sottraendo dalla somma lorda le somme fiscalmente deducibili e poi calcolare l’imposta applicando la suddetta aliquota fiscale.
Se si ipotizza un imponibile di 13 mila euro la tassazione sarà di 2.999 euro. Da questa cifra si dovranno sottrarre le detrazioni fiscali. La detrazione per i pensionati del primo scaglione si calcola sottraendo da 28 mila euro (limite massimo reddituale per rientrare in questa prima fascia) il reddito annuo per poi dividere il risultato per 19.500 e moltiplicare la cifra ottenuta per 1.255.
Infine, il risultato ottenuto va sommato a 700 euro. Significa che su una pensione di 13 mila euro annui la detrazione spettante è di circa 1.665 euro. Dove spettassero altre detrazioni (mutuo, spese sanitarie, ristrutturazioni edilizie…) l’imposta si potrebbe ridurre ulteriormente.