+127% utili, +30% potenziale: il titolo italiano che cavalca l’onda dei data center

LU-VE guarda al futuro con decisione, puntando su efficienza, internazionalizzazione e sostenibilità. La mid cap italiana, specializzata in scambiatori di calore, cavalca l’espansione dei data center e attira l’interesse degli analisti grazie a fondamentali solidi, dividendi costanti e una valutazione ancora contenuta rispetto ai suoi multipli.

A volte le opportunità più interessanti non si trovano tra i titoli più noti, ma tra quelle aziende “di sostanza” che lavorano silenziosamente per presidiare settori in rapida evoluzione. È il caso di LU-VE, gruppo varesino attivo nella produzione di scambiatori di calore e componenti per la refrigerazione, che ha saputo ritagliarsi un ruolo strategico all’interno di un’industria cruciale: quella dei data center. Un mercato destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi anni, spinto dall’intelligenza artificiale e dalla trasformazione digitale globale.

data center italia
LU-VE cavalca l’onda dei data center e cresce in Italia e all’estero – crypto.it

L’azienda ha recentemente raddoppiato la sua presenza produttiva in Cina, aprendo un nuovo polo a Tianmen interamente dedicato a prodotti per la refrigerazione industriale e per la tecnologia cloud. Un’espansione che beneficia di incentivi fiscali e sinergie operative, e che riflette la capacità di LU-VE di adattarsi a scenari globali in rapida evoluzione, senza perdere di vista l’efficienza e l’innovazione sostenibile. Mentre altri parlano, l’azienda investe — e i numeri sembrano darle ragione.

Multipli contenuti e fondamentali in rafforzamento

Il titolo LUVE.MI quota intorno ai 27,40 €, con una crescita annua superiore al 28%. I multipli fondamentali dipingono un quadro interessante: P/E a 17,64, EV/EBITDA a 8,56, Price/Book pari a 2,44 e Price/Sales di 1,03. Pur non essendo numeri da saldo, indicano una valutazione equilibrata per un’azienda che ha registrato un utile netto di 34,5 milioni € (+127,3% anno su anno) e un margine operativo del 6,64%.

Il ritorno sul capitale proprio (ROE) si attesta al 14,78%, un livello interessante per una mid cap industriale, mentre la posizione finanziaria netta è gestibile, con un rapporto debito/patrimonio netto del 161,94%, compensato da oltre 316 milioni € di cassa. Anche sul piano tecnico, il titolo si muove in modo regolare: quota appena sotto la media a 50 giorni (28,87 €) e sopra quella a 200 giorni (27,36 €). Questo disegna un asset con buona tenuta strutturale e con potenziale di rimbalzo nel breve, se sostenuto da volumi in crescita.

dati aziendali
Con multipli contenuti e fondamentali in miglioramento, il futuro di LU-VE è roseo – crypto.it

Gli analisti confermano il sentiment positivo. Intermonte ha recentemente ribadito il rating “Outperform” con un target price di 36,40 €, Mediobanca indica 34,50 € e Intesa Sanpaolo si attesta a 33,50 €. Secondo i dati aggregati da MarketScreener, il prezzo obiettivo medio è 35,63 €, ben al di sopra dei livelli attuali, con un potenziale di crescita del 30%.

Dividendo in crescita e visione di lungo periodo

Chi cerca stabilità e ritorni costanti guarda anche al dividendo. LU-VE distribuirà nel 2025 un dividendo di 0,42 € per azione, pari a un rendimento dell’1,53%. La politica di remunerazione è in crescita: si passa da 0,27 € nel 2020 a 0,42 € nel 2024, con una media quinquennale dell’1,59%. Il payout ratio del 25,75% lascia spazio a ulteriori aumenti, senza compromettere la capacità di autofinanziamento.

La struttura azionaria è stabile, con oltre il 61% del capitale detenuto da insider e un flottante limitato. Questo protegge l’azienda da turbolenze speculative ma limita anche la liquidità del titolo. Interessante anche la prospettiva tecnica: la distanza contenuta tra la media a 50 giorni e quella a 200 giorni suggerisce una fase di accumulazione, da cui potrebbe partire un nuovo trend positivo nel medio termine.

Per chi ha pazienza e visione industriale, LU-VE rappresenta una storia credibile, concreta e ben posizionata su uno dei trend tecnologici più forti del prossimo decennio.

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