Un tempo era rivoluzione, oggi è solo marketing? Il duro attacco che scuote il mondo Ethereum

Ethereum è a un bivio culturale: le accuse di un veterano scatenano il dibattito interno e mettono in discussione l’identità stessa del progetto. Intanto, gli analisti aggiornano le stime sul prezzo, tra entusiasmo e segnali di incertezza, in un mercato che osserva ogni mossa con attenzione.

Il mondo delle criptovalute è noto per i suoi scossoni di mercato, ma a volte le vere scosse arrivano dall’interno. Il 17 aprile 2025, Ameen Soleimani — fondatore di MolochDAO e figura di spicco nella community — ha pubblicato un thread su X che ha infiammato Ethereum dall’interno. Un attacco diretto alla cultura attuale del progetto, che secondo lui si sarebbe trasformata in una sorta di “religione”. Una rete nata per rivoluzionare la finanza starebbe, a suo dire, smarrendo contatto con la realtà per inseguire valori idealistici sempre più distanti dal contesto attuale.

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Un tempo era rivoluzione, adesso è solo marketing? Cosa sta succedendo a Ethereum? – crypto.it

Le parole di Soleimani sono arrivate in un momento delicato per Ethereum, tra aggiornamenti tecnologici e maggiore interazione con normative sempre più stringenti. La sua principale accusa? L’eccessiva dipendenza da stablecoin centralizzate come USDC e USDT, che introducono rischi sistemici e compromettono la natura realmente decentralizzata della rete. Non solo: ha messo in discussione anche il meccanismo di proof-of-stake, sostenendo che la sicurezza della rete dipende troppo dal valore di mercato di ETH, esponendo il protocollo a vulnerabilità.

La community si divide, ma gli analisti osservano con attenzione

Il thread di Soleimani non è passato inosservato. Da un lato, alcuni sviluppatori ed esponenti storici della community hanno condiviso la sua analisi, sollevando dubbi sulla direzione del progetto. Dall’altro, non sono mancate reazioni contrarie, con chi difende l’evoluzione di Ethereum come naturale adattamento a un ecosistema più maturo. La questione ha scatenato un acceso dibattito su cosa significhi oggi “decentralizzazione”, e se abbia ancora senso considerarla un valore assoluto in un sistema sempre più interconnesso con finanza tradizionale e regolatori.

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La community è divisa su Ethereum – crypto.it

Intanto, le incertezze culturali non impediscono agli analisti di elaborare proiezioni di prezzo. Changelly prevede per il 2025 un range tra 5.907 $ e 7.194 $, con una media attesa di 6.124 $. Meno ottimista Investing Haven, che indica un intervallo compreso tra 1.666 $ e 4.910 $, media stimata 3.285 $. Standard Chartered, in una recente revisione, ha ridotto la sua stima da 10.000 $ a 4.000 $, citando l’impatto delle soluzioni Layer-2 come fattore di pressione sulla rete principale. Al contrario, Mitrade mantiene un outlook positivo, indicando un target di 4.800 $ per l’anno in corso, supportato da interesse istituzionale crescente e sviluppo infrastrutturale.

Ethereum tra valori fondanti e sfide reali

Le tensioni culturali emerse nelle parole di Soleimani riflettono un conflitto irrisolto tra ideologia e pragmatismo. Per una blockchain nata come alternativa radicale, crescere significa inevitabilmente scontrarsi con compromessi. E se Ethereum oggi è più grande, più usata e più influente che mai, resta il dubbio se stia ancora seguendo la visione originaria di neutralità e apertura, o se stia cedendo terreno per restare competitiva.

Gli analisti, pur divisi, non ignorano il contesto. Le loro previsioni si muovono lungo un asse che riflette tanto il potenziale tecnologico quanto le tensioni interne. Mentre il prezzo oscilla, la vera sfida per Ethereum potrebbe essere mantenere una coerenza identitaria che non freni la crescita. E questo, in un ecosistema sempre più competitivo, potrebbe valere più di qualsiasi aggiornamento di protocollo.

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