Ristrutturazioni e detrazioni: cosa fare per non perdere soldi e quello che nessuno ti dice quando vendi casa

Quando Antonino ha deciso di vendere la sua casa, non pensava che un dettaglio burocratico potesse fargli rischiare di perdere migliaia di euro. E invece, nel bel mezzo dei preparativi per il rogito, si è ritrovato davanti a una questione tutt’altro che secondaria: che fine fanno le detrazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione già avviati? La risposta che gli ha dato il suo commercialista Massimo gli ha letteralmente aperto gli occhi.

Per anni Antonino aveva investito nel suo appartamento, con interventi importanti: rifacimento del bagno, messa in sicurezza dell’impianto elettrico, sostituzione degli infissi.

Lavori ristrutturazione
Ristrutturazioni e detrazioni: quello che nessuno ti dice quando vendi casa-crypto.it

Aveva già usufruito in parte delle detrazioni fiscali per lavori di ristrutturazione, ma buona parte del beneficio era ancora da incassare. Al momento della vendita, però, è emerso un dubbio: quelle detrazioni rimangono a lui, oppure passano automaticamente al nuovo proprietario?

Massimo, il commercialista di fiducia, ha preso in mano la situazione. Gli ha spiegato che secondo l’articolo 16-bis del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), comma 8, le agevolazioni fiscali residue si trasferiscono automaticamente all’acquirente, a meno che non ci sia un accordo scritto che stabilisca diversamente. Ed è qui che si gioca tutto.

Il consiglio di Massimo: come non perdere i benefici

Massimo è stato molto chiaro: “Antonino, se vuoi continuare a usufruire del bonus ristrutturazione, dovete mettere tutto per iscritto. E non solo in modo informale”. L’accordo tra venditore e compratore, per essere valido, deve comparire direttamente nell’atto notarile o, in alternativa, essere formalizzato tramite una scrittura privata autenticata, firmata da entrambi e convalidata da un notaio o altro pubblico ufficiale.

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Il consiglio di Massimo: come non perdere i benefici-crypto.it

Nel caso di Antonino, il rogito era ormai vicino, ma non era troppo tardi. Con l’aiuto del notaio, ha inserito nel contratto la clausola necessaria per mantenere a sé le detrazioni fiscali non ancora utilizzate. In questo modo, nei successivi anni, potrà continuare a portare in detrazione le spese già sostenute, anche se non è più il proprietario dell’immobile.

Massimo gli ha anche raccomandato coerenza nella dichiarazione dei redditi: “Se il tuo 730 mostra che continui a detrarre quelle spese, e il compratore non fa lo stesso, tutto fila. Ma se entrambi vi ‘accaparrate’ lo stesso bonus, l’Agenzia delle Entrate farà i dovuti controlli”.

Infine, il commercialista ha ricordato ad Antonino che per il 2025 il bonus ristrutturazione consente una detrazione del 50% per gli interventi sulla prima casa, e del 36% per le seconde abitazioni, con un tetto massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Il beneficio va suddiviso in dieci quote annuali.

Per Antonino, il consiglio è stato prezioso. Senza quell’accordo formale, avrebbe perso un rimborso di oltre 15.000 euro già maturato. E tutto perché, in fondo, pensava che il bonus “morisse” con la vendita della casa.

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