Prysmian crolla in Borsa dopo il taglio del target price e lo stacco della cedola: il titolo è sotto pressione, ma per gli analisti resta un’opportunità. Le ultime stime dividono il mercato tra chi teme un rallentamento e chi punta sulla forza dei fondamentali.
Nei mercati finanziari ogni movimento di un titolo ha una storia, e nel caso di Prysmian la narrazione si è fatta più intensa nelle ultime settimane. L’azienda, leader globale nella produzione di cavi per energia e telecomunicazioni, si trova al centro dell’attenzione non solo per lo stacco del dividendo, ma anche per alcune revisioni sulle sue prospettive future.
Gli investitori si trovano a dover valutare il peso di questi eventi e come questi possano influire sulle performance a breve e lungo termine. La fiducia nel settore infrastrutturale e nella transizione energetica sembra rimanere forte, ma le sfide macroeconomiche non mancano. Il titolo è oggetto di analisi approfondite, tra attese di crescita e segnali di rallentamento in alcuni segmenti chiave.
Il 25 marzo 2025, Prysmian ha annunciato di aver raggiunto un accordo per l’acquisizione di Channell Commercial Corporation, un’azienda texana attiva nella produzione di dispositivi per la gestione di cavi in fibra ottica, connettori in rame e involucri protettivi. L’operazione prevede un pagamento iniziale di 950 milioni $, con un potenziale incremento fino a 1,15 miliardi $ legato a obiettivi finanziari futuri. Questa acquisizione rappresenta un tassello fondamentale nel piano strategico di Prysmian, che punta a rafforzare ulteriormente la sua posizione nel mercato nordamericano, già responsabile del 32% dei ricavi totali del gruppo, secondo i dati del 2023.
Con tre impianti produttivi e circa 1.000 dipendenti, Channell è considerata un player chiave nel settore delle soluzioni per la connettività, particolarmente richieste in ambiti come i data center e le infrastrutture per il 5G. Secondo quanto dichiarato dal CEO di Prysmian, Massimo Battaini, questa acquisizione “ci pone nella posizione migliore per cogliere le opportunità legate alla digitalizzazione e alla diffusione dell’intelligenza artificiale”.
Il prezzo obiettivo medio per Prysmian è fissato a 67,27 €, con un massimo di 72,00 € e un minimo di 60,00 €(MarketScreener). Rispetto alla quotazione attuale di circa 44,91 €, il potenziale di crescita supera il 49%.
Negli ultimi tre mesi, gli analisti di Soldionline.it hanno mostrato un orientamento prevalentemente positivo, con raccomandazioni Buy e Overweight. Tra questi, Goldman Sachs ha confermato un rating Buy con prezzo obiettivo a 70 €, mentre UBS ha mantenuto Neutral con target a 65 €. Anche Equita SIM ha ribadito la fiducia nel titolo, suggerendo Accumulate con un prezzo obiettivo di 68 €. Nonostante la revisione al ribasso, Intermonte sottolinea che anche con ulteriori tagli, Prysmian scambierebbe a 8,6x EV/EBITDA, in linea con la media decennale.
Per quanto riguarda i dividendi, Prysmian ha mostrato una politica stabile e in crescita: 0,80 € nel 2025, 0,70 € nel 2024, 0,60 € nel 2023. Il rendimento medio degli ultimi cinque anni si attesta intorno all’1,6%, senza anni in cui il dividendo non è stato distribuito (Soldionline.it). L’acquisizione di Channell e la cessione del 3,7% di YOFCcompletano uno scenario in evoluzione, dove il titolo Prysmian resta sotto osservazione per il suo equilibrio tra rischi e opportunità.
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