Gino chiude il negozio e ottiene 603 euro al mese fino alla pensione: puoi farlo anche tu?

C’è chi pensa che chiudere un’attività commerciale significhi fallire. In realtà, per alcuni può diventare l’inizio di una nuova fase più serena, anche economicamente. Una misura poco nota offre un aiuto mensile a chi decide di dire addio al proprio negozio. Non è magia, ma un diritto previsto dalla legge, che pochi conoscono davvero. E c’è chi, come Gino, ha trovato in questa possibilità un’ancora di salvezza quando tutto sembrava perduto.

Per anni Gino ha aperto la sua ferramenta con costanza e passione. Era un punto di riferimento nel quartiere, ma col tempo le cose sono cambiate. Gli incassi si sono ridotti, le spese aumentate e i clienti hanno iniziato a rivolgersi altrove.

Persone che dialogano fra di loro
Gino chiude il negozio e ottiene 603 euro al mese fino alla pensione-crypto.it

Nonostante gli sforzi, Gino si è trovato davanti a una scelta difficile: continuare a perdere o chiudere con dignità. Dopo mesi di incertezze, si è rivolto al CAF per capire se c’era qualche forma di sostegno. È lì che ha scoperto l’indennizzo per cessazione dell’attività commerciale. Non ne aveva mai sentito parlare prima, ma quella notizia gli ha cambiato la prospettiva.

Un aiuto concreto per chi lascia il commercio

L’indennizzo INPS per i commercianti è un sostegno economico previsto dalla legge, diventato stabile dal 2019. Non si tratta di un contributo una tantum, ma di un assegno mensile fino a 603,40 euro, riconosciuto fino al raggiungimento dell’età pensionabile. Per ottenerlo, bisogna aver versato almeno cinque anni di contributi alla Gestione Commercianti, chiudere definitivamente l’attività con la cancellazione dal Registro delle Imprese e restituire la licenza al Comune. Servono poi determinati requisiti anagrafici: 57 anni per le donne e 62 per gli uomini.

Persona che scrive al pc
Un aiuto concreto per chi lascia il commercio-crypto.it

Questa misura, pensata per chi ha svolto attività commerciale al dettaglio o somministrazione di cibo e bevande, non si applica a tutte le categorie. Restano escluse le vendite all’ingrosso, le attività online, le vendite porta a porta o per corrispondenza, e le somministrazioni in contesti riservati come mense aziendali o scuole. Anche chi esercita professioni come agente immobiliare, promotore finanziario o procacciatore d’affari non può beneficiarne.

Come ottenere l’indennizzo

La domanda va presentata online all’INPS, allegando tutta la documentazione che prova l’effettiva cessazione dell’attività. Chi, come Gino, si affida al CAF o a un patronato, può contare su un supporto prezioso per evitare errori e rispettare i tempi. È importante sapere che il periodo in cui si riceve l’indennizzo è valido ai fini del calcolo dell’età pensionabile, ma non aumenta l’importo della futura pensione.

Gino oggi non ha più un negozio, ma ha ritrovato la calma che gli mancava. Coltiva l’orto, si dedica alla famiglia e guarda al futuro con maggiore leggerezza. Questo assegno mensile non è solo un aiuto economico: è una forma di riconoscimento per anni di lavoro. E tu, lo sapevi che esiste una misura così?

Info

Il messaggio INPS n. 299 del 27 gennaio 2025 ha esteso la possibilità di liquidazione anche alle domande presentate tra il 1° settembre e il 31 dicembre 2024, a condizione che siano già state evase quelle con data precedente.

Per le domande presentate a partire dal 1° gennaio 2025, l’INPS ha comunicato che fornirà nuove istruzioni dopo aver valutato l’andamento delle richieste del 2024 e la disponibilità delle risorse.

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