MFE-MediaForEurope ha chiuso il 2024 con utili adjusted in forte crescita e un dividendo più generoso, ma il titolo scivola in Borsa. I multipli restano contenuti, il rendimento atteso è alto, ma la svalutazione di ProSiebenSat.1 e le incertezze strategiche mantengono il mercato cauto. Ecco cosa dicono numeri e analisti.
L’apparenza inganna, soprattutto in Borsa. MFE-MediaForEurope, il gruppo guidato dalla famiglia Berlusconi, ha presentato risultati 2024 solidi: utile netto adjusted in crescita del 27%, dividendo aumentato, ricavi e margini stabili. Eppure, alla pubblicazione dei conti, il titolo ha reagito al ribasso. Una reazione che potrebbe sembrare incoerente, ma che riflette dinamiche più complesse di quanto dicono i soli numeri.

Il risultato netto adjusted di competenza si è attestato a 266,1 milioni €, contro i 209,2 milioni € del 2023, mentre l’utile contabile è sceso a 138 milioni € a causa di una svalutazione straordinaria di 128 milioni € sulla quota in ProSiebenSat.1. Il dividendo è stato incrementato a 0,27 €, pari a un rendimento superiore all’8,5% ai prezzi attuali. Tuttavia, il titolo ha mostrato un’accentuata debolezza.
Multipli contenuti, ma valutazione da interpretare
Guardando ai principali indicatori, MFE-MediaForEurope appare ancora sottovalutata rispetto a molti comparabili nel settore media. Il P/E attuale è salito a 12,70, ma solo pochi mesi fa era attorno a 5, segno di un indebolimento dell’utile contabile più che di una fiammata di prezzo. Restano interessanti il Price/Book a 0,61 e il Price/Sales a 0,59, che indicano una capitalizzazione inferiore al valore di bilancio e al fatturato annuo, due elementi che attirano l’interesse degli investitori orientati al valore.
Il margine operativo lordo, pari a 448,5 milioni €, genera un rapporto EV/EBITDA di 3,37, considerato basso rispetto alla media del settore e coerente con una potenziale sottovalutazione. Tuttavia, il payout ratio al 101,65% solleva dubbi sulla sostenibilità del dividendo, soprattutto in presenza di utili futuri più volatili. Anche il Return on Equity al 4,88% e il Return on Assets al 4,61% sono nella fascia bassa tra i grandi gruppi media europei.

In Borsa, il titolo scambia sotto la media mobile a 50 giorni (3,26 €), ma sopra la 200 giorni (3,06 €). Un quadro tecnico neutro, che riflette una fase di consolidamento. Con una beta a 1,24, MFE resta più sensibile del mercato alle notizie e alle oscillazioni. La partita è ancora aperta, ma i fondamentali raccontano una storia che il mercato, per ora, sembra solo in parte disposto ad ascoltare.
Le opinioni degli analisti e la storia del dividendo
Secondo le rilevazioni di MarketScreener, il prezzo obiettivo medio per MFE è 4,10 €, con stime comprese tra un minimo di 3,85 € e un massimo di 4,35 €. Rispetto alla quotazione attuale, il potenziale di rialzo si aggira attorno al 30%. Tuttavia, il sentiment degli analisti è variegato: Equita SIM ha mantenuto una raccomandazione “Hold” post-conti, segnalando il dividendo come attraente ma l’incertezza strategica come fattore frenante; Intesa Sanpaolo ha confermato la visione positiva sul lungo periodo, pur sottolineando l’elevata volatilità della componente tedesca del business.
Secondo SoldiOnline.it, negli ultimi tre mesi il consenso complessivo degli analisti è stato prevalentemente “neutrale”, con prevalenza di giudizi “Hold” e solo alcune indicazioni “Buy” focalizzate su una prospettiva a 12-18 mesi.
Dal punto di vista della distribuzione, MFE ha alzato progressivamente il dividendo negli ultimi anni, passando da 0,05 € nel 2021 a 0,27 € nel 2024, con un rendimento medio superiore al 6%. Va però segnalato che tra il 2006 e il 2020 il titolo non ha distribuito dividendi, una discontinuità che alcuni investitori considerano penalizzante.