Se il figlio paga una fattura intestata ad un genitore si può comunque accedere al Bonus infissi e recuperare la detrazione?
Un solo errore può far perdere un’agevolazione, aver pagato una fattura intestata ad un altro familiare rientra tra questi sbagli da non commettere? Facciamo chiarezza.

L’attenzione al pagamento delle fatture quando si parla di Bonus edilizi deve essere molto alta. Le misure legate alla ristrutturazione e alla riqualificazione energetica dell’abitazione richiedono che ogni spesa sia pagata con mezzo tracciabile per poter accedere alla detrazione. Il contribuente dovrà, dunque, conservare tutta la documentazione e presentarla in dichiarazione dei redditi per attestare l’acquisto di beni e servizi ammessi al Bonus di riferimento.
Il dubbio è se la persona a cui è intestata la fattura deve essere la stessa che ha pagato gli interventi. Può capitare che la ditta emetta la fattura con il nominativo di un genitore seppur a corrispondere la somma dovuta sia stato un figlio. Cosa dice la Legge sulla possibilità di recuperare il 50% dei costi sostenuti?
Secondo la Cassazione (ordinanza 26543 del 5 novembre 2008) la detrazione è richiedibile anche se la fattura è stata pagata dal figlio convivente. Sarà necessario specificarlo al momento della richiesta così come andrà dimostrata la detenzione dell’immobile precedente alla data di inizio dei lavori. Non è necessario, poi, che permanga per tutto il periodo di fruizione della detrazione.
I dettagli del Bonus infissi 2025
Il Bonus infissi si può richiedere se vengono effettuati interventi per migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione sostituendo infissi e serramenti. Nel 2025 la misura è stata modificata. La detrazione IRPEF è rimasta del 50% solo per le prime case con tetto di spesa massimo di 96 mila euro.

Per le seconde case, invece, l’aliquota è scesa al 36% mentre il tetto massimo è rimasto lo stesso. Il rimborso è distribuito in 10 quote annuali di pari importo. Nei prossimi anni la detrazione cambierà nuovamente scendendo al 36% per le prime case nel 2026 e al 30% per le seconde case mentre dal 2028 il tetto di spesa diminuirà fino a 48 mila euro per tutti gli immobili.
Condizione necessaria per accedere al Bonus infissi rimane quella di sostituire infissi esistenti e di comprare infissi con determinate caratteristiche di efficienza energetica. Inoltre, in alcuni casi l’intervento deve rientrare in un più ampio progetto di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione. Il Bonus infissi richiede la comunicazione all’ENEA al termine dei lavori attestante la riqualificazione energetica della casa. In più serve anche l’asseverazione di un tecnico abilitato per accedere alla detrazione.