PEPE torna sotto i riflettori con una dinamica che non passa inosservata: offerta sugli exchange in forte calo, balene in fase di accumulo e pattern tecnici che suggeriscono possibili rialzi. Secondo diversi analisti, il token potrebbe segnare un’impennata anche del 796% entro la fine del 2025, mentre altri mantengono previsioni più caute.
Chi si avvicina al mondo delle memecoin sa che l’apparenza inganna. Dietro la facciata ironica e spensierata di molti progetti si nascondono dinamiche di mercato complesse e, a tratti, sorprendenti. È il caso di PEPE, criptovaluta ispirata al popolare meme della rana, che sta attirando l’attenzione degli operatori grazie a un’offerta in calo sugli exchange e una nuova fase di accumulo da parte delle cosiddette “balene”.

Secondo i dati pubblicati da Crypto.News, l’offerta disponibile sugli exchange è scesa dal 45% al 26,6% dell’offerta totale in meno di sei mesi. Una tendenza che suggerisce un allontanamento della pressione di vendita, con una quota crescente di token spostati verso wallet privati. In parallelo, le grandi entità – i cosiddetti investitori istituzionali e balene – hanno accumulato oltre 172 trilioni di token, rispetto ai 131 trilioni registrati solo poche settimane prima. In sostanza, chi ha forza per muovere il mercato sembra scommettere su una prossima fase rialzista.
Indicatori tecnici e previsioni a confronto
Anche dal punto di vista dell’analisi tecnica, i segnali si fanno interessanti. Come riportato sempre da Crypto.News, PEPE ha disegnato un pattern a doppio minimo e un cuneo discendente, entrambi tipicamente considerati segnali di potenziale inversione rialzista. A rafforzare l’ipotesi contribuisce anche il MACD in divergenza positiva, elemento che ha storicamente anticipato movimenti al rialzo in diversi asset digitali.
Ma cosa ne pensano gli analisti? Le proiezioni pubblicate nell’ultimo mese offrono una panoramica ampia e piuttosto divergente. Secondo CoinCodex, PEPE potrebbe arrivare a 0,00002536 $ entro aprile 2025, segnando un potenziale rialzo del 246% rispetto ai prezzi attuali. Binance Square stima un target simile: 0,00002473 $, ovvero circa il +239%. Più prudente Changelly, che prevede per lo stesso periodo un range compreso tra 0,00000725 $ e 0,0000111 $, corrispondente a un potenziale incremento tra il 45% e il 115%.

La previsione più ambiziosa arriva da AInvest, dove l’analista MasterAnanda ipotizza un rialzo fino al +796% entro la fine del 2025, sulla base dell’identificazione di un “minimo crescente” nel breve periodo. Tuttavia, non mancano visioni più scettiche: secondo Wallet Investor, il token potrebbe invece calare fino a 0,000000391 $, ipotizzando un ribasso superiore al 90%.
Domanda retail in crescita e volatilità da non sottovalutare
Un’altra variabile chiave è rappresentata dal comportamento dei piccoli investitori. Sempre secondo AInvest, le transazioni di importo inferiore a 1 $ sono aumentate del 67,4%, un segnale che suggerisce una crescente attenzione da parte del retail. Al contrario, le transazioni tra 10.000 $ e 100.000 $ sono scese del 23%, indicando una fase di attesa da parte delle mani forti, nonostante l’accumulo in corso.
In questo contesto, PEPE si trova al centro di un possibile turning point. L’offerta in calo, l’interesse delle balene, i pattern tecnici favorevoli e le previsioni di prezzo collocano il token tra gli osservati speciali per chi guarda al 2025 con un approccio speculativo ma informato. Le parole chiave sono sempre le stesse: volatilità, opportunità e gestione del rischio.