L’affitto che paghi ogni mese per la tua abitazione principale potrebbe trasformarsi in un piccolo ma concreto vantaggio fiscale: A volte basta compilare nel modo giusto il Modello 730 per vedersi riconoscere una detrazione, anche fino a 991 euro.
Non si tratta di bonus straordinari o occasioni rare: è tutto previsto dalla normativa fiscale italiana. Eppure in tanti continuano a ignorarlo.

Vivere in affitto è una realtà comune, soprattutto per i giovani, chi cambia città per lavoro o per studio, o per chi semplicemente non ha ancora acquistato casa. Ma ogni mese, oltre all’affitto, arrivano anche le solite spese: bollette, manutenzione, gestione condominiale. Eppure, pochi sanno che tra questi costi, proprio il canone mensile può in parte tornare indietro, se si rispettano alcune condizioni molto specifiche.
Il punto chiave è questo: l’immobile deve essere usato come abitazione principale e il contratto di affitto deve essere regolarmente registrato. Solo in questi casi si può accedere alla detrazione IRPEF sull’affitto nel Modello 730/2025. I rimborsi variano in base al reddito e alla tipologia di contratto: si va da 150 a 991,60 euro annui. Ecco perché è importante sapere esattamente cosa ti spetta.
Quanto puoi recuperare e chi può beneficiarne davvero
Le detrazioni base spettano a chi vive in una casa presa in affitto con un contratto registrato e la utilizza come abitazione principale. Chi ha un reddito sotto i 15.493,71 euro ha diritto a una detrazione di 300 euro, mentre chi guadagna fino a 30.987,41 euro può ottenere 150 euro.

Le cose si fanno più interessanti per alcune categorie particolari. I giovani tra i 20 e i 30 anni possono ottenere una detrazione fino a 991,60 euro, o il 20% del canone, fino a un massimo di 2.000 euro. Serve però dimostrare che vivono in una casa diversa da quella dei genitori e che quella abitazione sia la principale.
Anche gli studenti universitari fuori sede hanno diritto a un beneficio importante: possono detrarre fino a 2.633 euro, purché l’università sia ad almeno 100 km dal comune di residenza. In questo caso si utilizza il rigo E8/E10 con il codice 18 del Modello 730.
Chi si trasferisce per lavoro, invece, può ottenere una detrazione da 495,80 fino a 991,60 euro, a seconda del reddito. È fondamentale però che il nuovo comune di residenza sia almeno a 100 km da quello precedente e in un’altra regione.
Attenzione anche alla tipologia di contratto: quelli a canone concordato offrono detrazioni più alte rispetto a quelli liberi. Si parla di 495,80 euro per redditi bassi e 247,90 euro per redditi medi, sempre se si possiede l’attestazione dell’accordo locale tra proprietari e inquilini.
Basta un controllo in più, un documento ben conservato, e il tuo affitto potrebbe costarti un po’ meno del previsto.