Perché, all’improvviso, l’Assegno Unico che ricevi ogni mese è calato drasticamente? A volte non è colpa di un errore, ma solo di una piccola svista che può costare caro.
E c’è chi, come Rita, se n’è accorto solo quando ormai i soldi erano già arrivati. Ma non tutto è perduto. Con una mossa tempestiva, si può rimettere tutto in ordine e recuperare ciò che spetta davvero.
Rita, come ogni anno, si reca al suo CAF di fiducia. È abituata a rivolgersi lì per ogni pratica legata alle sue prestazioni familiari, incluso l’Assegno Unico che riceve regolarmente per i suoi due figli. Niente di strano, almeno finché, durante un controllo di routine, non si sente dire che qualcosa non torna con l’importo ricevuto.
“Ma come, mi sono arrivati poco più di 57 euro?”, esclama. È il minimo previsto dalla legge, ma lei non capisce perché l’importo sia cambiato così all’improvviso. È allora che l’operatore del CAF le chiede se ha aggiornato l’ISEE. Rita lo guarda perplessa: “Ma non si rinnova automaticamente insieme all’assegno?”.
A quel punto le spiegano tutto. Il rinnovo dell’Assegno Unico è automatico, sì, ma solo per quanto riguarda la domanda. L’INPS, però, calcola l’importo sulla base dell’ISEE in corso di validità, e se questo non viene rinnovato ogni anno entro la fine di febbraio, il sistema attribuisce l’importo minimo, come se il reddito familiare fosse altissimo o sconosciuto.
Rita capisce che non c’è stato alcun errore: semplicemente, ha dimenticato di presentare la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica, la famosa DSU, necessaria per ottenere un ISEE aggiornato. Non essendo stata trasmessa, l’INPS ha erogato l’importo minimo, ovvero quei famosi 57,50 euro, che spettano in assenza di attestazione valida o quando il reddito supera la soglia massima prevista.
La notizia positiva, però, arriva subito dopo. Il CAF la informa che c’è ancora tempo per rimediare. Secondo le indicazioni ufficiali dell’INPS, è possibile presentare il nuovo ISEE fino al 30 giugno. Se si agisce entro quella data, l’Istituto provvederà a ricalcolare l’importo dell’Assegno Unico a partire da marzo 2025, e soprattutto ad accreditare gli arretrati.
Rita, una volta capito il meccanismo, non perde tempo. Con l’aiuto del CAF compila la nuova DSU e, pochi giorni dopo, riceve l’attestazione ISEE direttamente via mail. L’INPS aggiorna i dati, e l’importo dell’Assegno tornerà a essere quello corretto, con tanto di conguaglio delle somme perse nei mesi precedenti.
Non tutti hanno la fortuna di scoprirlo in tempo. Eppure la procedura è semplice: basta accedere al sito dell’INPS con SPID, CIE o CNS, oppure farsi aiutare da un CAF. L’importante è non aspettare l’ultimo momento. Una dimenticanza può capitare a chiunque, ma sapere che c’è ancora margine per sistemare le cose è un sollievo per tante famiglie.
Quindi, se anche tu percepisci l’Assegno Unico per i figli a carico e ti sembra che qualcosa non torni, potrebbe essere il momento giusto per controllare la tua situazione. Proprio come ha fatto Rita.
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