Nel cuore della rivoluzione tecnologica, il mercato italiano nasconde alcune gemme. Non stiamo parlando dei soliti colossi internazionali, ma di aziende nostrane, solide e innovative, che lavorano in silenzio su cloud, cybersecurity, intelligenza artificiale e digitalizzazione. Queste realtà capitalizzano tutte oltre 100 milioni di euro e stanno attirando sempre più l’interesse di investitori attenti ai fondamentali. Ma tra tutte, chi sta davvero creando valore e chi invece rischia di restare indietro?
L’universo tech italiano, spesso poco celebrato rispetto a quello americano, è molto più dinamico di quanto sembri. Basta scavare tra i bilanci per accorgersi che alcune aziende offrono multipli bassi, utili in crescita, dividendi generosi e prospettive di sviluppo concrete, soprattutto nell’ambito dell’intelligenza artificiale e dell’automazione industriale.

Abbiamo analizzato i numeri di Digital Value, Wiit, Seco, Digital Bros, GPI, Expert.ai e TXT e-solutions, tutte con una capitalizzazione superiore ai 100 milioni €, per capire dove si stanno dirigendo gli investitori più attenti e perché.
Multipli, dividendi e solidità: le differenze che fanno la differenza
Chi cerca valore reale non può ignorare Digital Value (DGV.MI). Il suo P/E di 3,83, il ROE del 23,5% e un dividendo del 5,69% parlano chiaro. L’azienda, attiva nei servizi IT e digital transformation, ha registrato una crescita dell’utile del 30,6% e ha generato oltre 61 milioni € di free cash flow. Una combinazione rara nel mercato europeo. Interessante anche il suo Price/Book di 0,83, che la rende sottovalutata secondo gli standard fondamentali.
Ancora più bassa la valutazione di GPI (GPI.MI), con un Price/Book di 0,82. I numeri sono buoni: margine netto del 20,4%, dividendo del 5,73%, ma un payout ratio del 94,93% suggerisce attenzione sulla sostenibilità. Il debito elevato (Debt/Equity 135%) va monitorato. Diversa la situazione per Wiit (WIIT.MI), che vanta un ROE del 27,78% ma è zavorrata da un indebitamento monstre (oltre 686%) e multipli elevati (P/E 41,43). Insomma, potenziale sì, ma con forti rischi annessi.

Tra le aziende in crescita più equilibrate spicca TXT e-solutions (TXT.MI). Il titolo ha beneficiato di un +30,7% nei ricavi, margini operativi superiori all’11% e un P/E di 24,92. La leva finanziaria è contenuta e il dividendo (0,81%)appare coerente con la sua strategia di reinvestimento. Un mix che la rende interessante sia per investitori growth che value.
Le sorprese negative e i casi da monitorare
Nel gruppo analizzato, non mancano però segnali di allarme. Seco (IOT.MI), nonostante un buon posizionamento nel mondo dell’IoT e dell’edge computing, ha registrato un margine operativo negativo (-27,9%) e una perdita netta di oltre 21 milioni €. Il Price/Book è vicino a 0,92, ma il mercato resta scettico fino a segnali concreti di turnaround.
Più critica la situazione di Expert.ai (EXAI.MI). Nonostante l’esposizione diretta all’intelligenza artificiale, i numeri sono in rosso: ROE -45,62%, perdita netta di oltre 10 milioni € e un P/E forward di 172,41, altissimo per una tech ancora non profittevole. Anche Digital Bros (DIB.MI) non brilla: utile negativo, margini compressi e un dividendo azzerato negli ultimi anni.
In un mercato tech che corre veloce, i numeri non bastano a scegliere chi vincerà. Ma aiutano a capire chi oggi sta costruendo valore concreto e chi, invece, sta ancora cercando la propria strada. E forse, a non lasciarsi sfuggire chi si sta preparando a sorprendere.