Sei davvero sicuro che tutti i condomini debbano pagare le stesse spese, anche chi è disabile? C’è una regola poco conosciuta che potrebbe cambiare tutto.
Quella che sembra una questione banale ha in realtà risvolti legali, civili ed etici molto più intricati di quanto si pensi. E se a sollevare il problema fosse proprio tuo padre, tua figlia o il tuo vicino?
Nel mondo dei regolamenti condominiali ci sono dettagli che pochi conoscono, ma che possono fare la differenza per molte famiglie. In particolare quando entra in gioco la disabilità. Leggi bene questa storia: non è solo teoria.
Salvatore ed Elisa si trasferiscono in un appartamento al piano terra di un bel condominio con ascensore. Salvatore è in sedia a rotelle, ma autonomo e pieno di vita. Elisa è sua figlia, lo assiste ogni giorno. Tutto sembra filare liscio finché non arriva l’avviso delle spese condominiali. E tra le voci c’è anche quella relativa all’ascensore. “Ma mio padre non lo usa!”, dice Elisa. Così inizia la loro ricerca, tra articoli di legge e assemblee.
Molti pensano che la legge 104 garantisca automaticamente sconti o esoneri sulle spese condominiali per chi ha una disabilità. La realtà, però, è più complessa. La legge 104 offre tutele importanti, ma non interviene direttamente su questo tipo di costi.
Le norme del Codice Civile sono chiare: ogni proprietario deve partecipare alle spese comuni, in base alla propria quota millesimale. Questo vale anche per i condomini disabili. Secondo l’art. 1118, non ci si può sottrarre agli oneri di conservazione delle parti comuni. L’art. 1123 specifica che le spese si dividono proporzionalmente alla proprietà, salvo accordi diversi tra condomini.
Nel caso di Salvatore, quindi, anche se non usa l’ascensore, è comunque tenuto a partecipare alle spese di manutenzione. Nessuna norma prevede esenzioni automatiche. Tuttavia, esiste una possibilità concreta di alleggerire i costi.
Sempre l’art. 1123 apre uno spiraglio: se un bene comune serve in modo diverso i vari condomini, le spese possono essere ripartite in proporzione all’uso. Quindi, se Salvatore non utilizza l’ascensore perché non ne ha la possibilità fisica, può chiedere l’esonero dalle spese relative al suo utilizzo, rimanendo però obbligato a quelle di manutenzione.
Attenzione però: non basta fare riferimento alla legge 104, serve partecipare attivamente all’assemblea e presentare la richiesta. In certi casi, il regolamento condominiale può prevedere deroghe più favorevoli, ma devono essere approvate all’unanimità.
Elisa ha portato la questione in assemblea, spiegando la situazione di suo padre. Con il dialogo e un po’ di buon senso, sono riusciti a trovare un accordo. Salvatore continuerà a contribuire per l’impianto, ma non per il suo utilizzo, dato che fisicamente non può servirsene.
E tu, nel tuo condominio, sei certo che tutto sia davvero equo? A volte la legge lascia uno spazio da riempire con l’ascolto e la comprensione.
A volte basta un piccolo segnale per accendere grandi speranze. E quando si parla di…
Certe notizie arrivano senza preavviso, e quando succede non c’è modo di rimanere indifferenti. A…
Il taglio dei tassi della BCE potrebbe cambiare tutto… ma solo per chi sa leggere…
Un insider compra azioni Brembo per oltre 800.000 €, mentre gli analisti segnalano un potenziale…
Una notizia scorre veloce tra le scrivanie, come il profumo del caffè appena fatto. Ma…
Solana si trova in un momento chiave: il prezzo oscilla su un livello critico e…