Bitcoin: la danza lenta prima del crollo o del boom?

Il prezzo del Bitcoin dollaro si è avvitato in una spirale di incertezza, lasciando molti con il fiato sospeso. Dopo un inizio d’anno col botto, ora si muove in bilico tra livelli tecnici delicati. Qualcuno parla di una pausa prima della prossima salita, altri iniziano a temere il contrario. Ma cosa sta realmente accadendo? E, soprattutto, che segnali stanno lanciando i mercati in questi giorni incerti?

Non è raro che ci siano momenti in cui un grafico sembri più simile a un sismografo impazzito che a una mappa di prezzi. Il Bitcoin ha iniziato il 2025 con una corsa entusiasmante, toccando i 109.154 dollari, per poi sgonfiarsi progressivamente fino a toccare un minimo a 74.426.

Grafico Bitcoin
Bitcoin: la danza lenta prima del crollo o del boom?-crypto.it

Attualmente ondeggia intorno agli 85.000, come un pendolo che non sa più da che parte andare. C’è chi osserva con ansia, chi spera in un rimbalzo e chi invece pensa che il peggio debba ancora venire.

Le grandi promesse di inizio anno sembrano ormai lontane. Le bocche dei trader sono piene di parole come “supporto”, “resistenza”, “Alligatore Index” e “swing di ripartenza”, ma la verità è che molti stanno semplicemente aspettando il prossimo segnale chiaro per capire dove mettere le mani. Il mercato delle criptovalute non è mai stato un posto tranquillo, e questo 2025 lo sta dimostrando con forza.

Una fase di pausa o una trappola in attesa?

Il momento che sta vivendo Bitcoin contro il dollaro sembra quasi surreale. Dopo un avvio d’anno esplosivo, è seguito un crollo vistoso. E ora? Una fase laterale che dura da settimane, proprio tra due livelli tecnici cruciali: la media mobile a 200 giorni e quella a 400 giorni. I prezzi sembrano rimbalzare come palline tra queste due linee invisibili, incapaci di prendere una direzione decisa.

Bitcoin dollaro
Una fase di pausa o una trappola in attesa?-crypto.it

È come se il mercato stesse trattenendo il fiato, in attesa di un evento scatenante. E mentre gli occhi sono puntati sui grafici, qualcosa si muove anche sotto il cofano: l’Alligatore Index, un indicatore amato da molti analisti, mostra le “labbra” chiudersi, segno che potrebbe essere in arrivo un movimento importante. Su scala mensile, inizia a formarsi uno swing rialzista, che potrebbe rappresentare un’inversione temporanea o una trappola ben congegnata.

Gli investitori a lungo termine stanno osservando con attenzione il supporto dei 81.500 e il più critico livello a 74.400, che ha già fatto da freno al crollo precedente. In caso di rottura, gli occhi scendono verso quota 68.000 come nuovo punto d’approdo. Sul lato opposto, la resistenza più vicina è a 88.300, ma il vero muro si trova intorno ai 96.000, soglia oltre la quale potrebbe riaccendersi l’entusiasmo. A medio-lungo termine, solo il superamento dei 100.000 dollari potrebbe rilanciare un trend chiaramente rialzista.

Tra notizie di marzo e scenari futuri

Dal mese di marzo in poi, il clima attorno al mondo delle criptovalute è diventato ancora più carico di tensione. I riflettori si sono accesi su nuove dichiarazioni della SEC americana che continua a frenare su possibili ETF spot, alimentando dubbi e spingendo gli speculatori verso strategie più prudenti. Intanto, il mining si fa sempre più competitivo e dispendioso, con margini che si assottigliano e spingono alcuni piccoli operatori a gettare la spugna.

Parallelamente, i grandi fondi sembrano essersi presi una pausa: i flussi in entrata sono rallentati, e anche il sentiment generale appare meno euforico rispetto a pochi mesi fa. Eppure, non manca chi continua a puntare forte sulla coppia Bitcoin-dollaro, ipotizzando che questa fase sia solo una preparazione per qualcosa di più grande.

Anche la narrativa geopolitica ha un suo peso. Le incertezze su tassi e inflazione, soprattutto negli Stati Uniti, spingono molti a considerare Bitcoin come una possibile riserva di valore, mentre altri lo vedono sempre più simile a un asset speculativo e altamente volatile. In questo contesto, ogni notizia, anche la più banale, sembra capace di far muovere i prezzi con violenza.

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