Quando i mercati diventano incerti, le strategie d’investimento si fanno difensive. In un contesto di risk-off crescente, Candriam ha rivisto le proprie scelte allocative, puntando su Bund, oro, argento e yen, riducendo l’esposizione agli asset più sensibili ai rischi macroeconomici.
Negli ultimi mesi, il quadro macroeconomico globale ha subito una brusca trasformazione. L’aumento delle tensioni geopolitiche, le preoccupazioni legate alla crescita, e più recentemente il ritorno delle politiche protezionistiche da parte degli Stati Uniti, hanno generato un clima di avversione al rischio. In questo contesto, Candriam, società di gestione patrimoniale paneuropea, ha adottato un approccio più prudente, ricalibrando la propria strategia per affrontare l’incertezza. Secondo quanto riportato su riviste specializzate, l’asset manager ha deciso di privilegiare asset rifugio come i Bund tedeschi, mantenere un’attenzione costante su oro, argento e yen giapponese, e adottare un posizionamento più cauto nel comparto azionario.
Sul fronte obbligazionario, Candriam rafforza la propria esposizione ai titoli di Stato tedeschi, considerati uno degli strumenti più affidabili nelle fasi di turbolenza finanziaria. La presenza di un’inflazione ancora sotto controllo in Europa, unita ai segnali di rallentamento economico, giustifica un aumento della duration e un orientamento favorevole verso i Bund. La preferenza per strumenti di qualità si accompagna a una maggiore attenzione verso asset tradizionalmente considerati bene rifugio, come l’oro e l’argento, valutati come protezione naturale contro le fasi di forte volatilità e contro il rischio inflattivo latente. Anche lo yen rientra tra le valute privilegiate da Candriam, in quanto storicamente decorrelato rispetto ai mercati azionari nei momenti di stress.
Nel comparto azionario, Candriam adotta una posizione più equilibrata. Negli Stati Uniti, la società ha assunto un sottopeso, motivato da valutazioni elevate, incertezza politica e una possibile compressione degli utili aziendali a causa dell’inasprimento delle condizioni finanziarie. In Europa e nei mercati emergenti, invece, il posizionamento è neutrale, con un occhio alle opportunità offerte dai pacchetti fiscali europei, ma anche ai rischi di rallentamento legati alla domanda globale.
Particolare attenzione viene rivolta ai settori difensivi, caratterizzati da flussi di reddito stabili e minore sensibilità al ciclo economico. In un momento in cui le pressioni esterne aumentano, Candriam privilegia comparti meno esposti alla volatilità come utilities, sanità e beni di prima necessità, riducendo l’esposizione verso settori più ciclici come industria, finanza e tecnologia. In Europa, la combinazione tra spesa pubblica espansiva e valutazioni più contenute favorisce una selezione attenta, soprattutto tra le mid-cap industriali. Negli Stati Uniti, invece, si registra un ridimensionamento dei finanziari, penalizzati da una maggiore incertezza macro e da un orientamento più prudente della Federal Reserve.
Nel complesso, l’approccio di Candriam riflette un mix di cautela e selettività: evitare gli eccessi di rischio, mantenendo però la flessibilità per cogliere le opportunità che potranno emergere in un contesto di mercato ancora dominato dall’incertezza e da dinamiche globali in rapida evoluzione.
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