I mercati sembrano essersi lasciati alle spalle le tensioni, ma gli analisti di MRB Partners lanciano un avvertimento chiaro: l’apparente stabilità potrebbe essere solo una tregua temporanea. Tra nuove tariffe, tensioni geopolitiche e incertezze politiche, il rischio di un nuovo shock sui mercati è tutt’altro che archiviato.
Negli ultimi mesi, il dibattito sulla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina si è lentamente attenuato nei media, complice il recente rimbalzo dei mercati e la percezione che le tensioni si stiano progressivamente raffreddando. Ma questa narrazione, secondo MRB Partners, rischia di essere fuorviante. Il report pubblicato all’inizio di aprile 2025 dall’istituto canadese riporta dati e analisi che mettono in discussione la solidità del recupero degli asset globali.
Le tensioni tra le due superpotenze permangono, anche se in forme più subdole: dazi mirati, barriere non tariffarie e restrizioni tecnologiche restano in vigore e rischiano di acuirsi con l’avvicinarsi delle elezioni americane. Inoltre, il mancato allentamento delle restrizioni sui semiconduttori e il crescente protezionismo evidenziano una strategia di lungo periodo, più radicata di quanto si voglia far credere.
Come sottolineato da MRB Partners, è un errore considerare la recente stabilità dei mercati finanziari come segnale di risoluzione delle controversie. Al contrario, le dinamiche commerciali stanno solo cambiando forma. Mentre nel 2018-2019 le tensioni si manifestavano in modo diretto con annunci e controdazi, oggi la strategia è più sottile ma altrettanto incisiva. Le restrizioni su chip, semiconduttori avanzati e intelligenza artificiale colpiscono il cuore della competizione tecnologica USA-Cina, con implicazioni anche per l’Europa.
Secondo il Financial Times, molte multinazionali stanno riconsiderando le proprie catene di approvvigionamento, e ciò potrebbe comportare costi maggiori e instabilità sul medio periodo. Inoltre, la recente proposta di aumentare le tariffe su acciaio e prodotti elettrici cinesi da parte dell’amministrazione Biden non fa altro che confermare che il conflitto è tutt’altro che superato. Per MRB, queste misure avranno effetti ritardati ma inevitabili su inflazione, consumi e redditività aziendale.
Secondo gli analisti, la fase attuale è solo una parentesi di relativa calma prima di un possibile nuovo inasprimento delle ostilità. Un recente studio di Oxford Economics suggerisce che una riaccensione della guerra commerciale potrebbe sottrarre fino a 0,6 punti percentuali alla crescita globale nei prossimi 12 mesi. Inoltre, in un contesto di politiche monetarie ancora restrittive e fragilità geopolitiche diffuse, qualsiasi shock esterno potrebbe amplificarsi con effetti più profondi rispetto al passato.
MRB Partners consiglia cautela e selettività negli investimenti. In particolare, settori ciclici, beni durevoli e mercati emergenti potrebbero essere tra i più vulnerabili a un riacutizzarsi delle tensioni. Anche l’eccessiva esposizione a titoli legati al commercio internazionale viene indicata come un possibile punto debole nei portafogli. L’idea che la guerra commerciale sia finita è dunque un’illusione pericolosa: il conflitto, secondo molti esperti, si è solo trasformato e potrebbe presto tornare a farsi sentire con forza.
I nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti riaccendono i timori di tensioni commerciali globali. In…
Rendimenti da capogiro e crolli devastanti: il confronto tra Bitcoin e Dow Jones non è…
Due sorelle si trovano a fronteggiare una richiesta dell'INPS per somme percepite indebitamente dal padre…
Negli ultimi giorni, il titolo Generali Assicurazioni ha fatto parlare di sé per una serie…
DiaSorin pubblica conti solidi, annuncia un dividendo in crescita e riceve nuove valutazioni dagli analisti.…
Il mercato azionario USA continua a mostrare segnali di sopravvalutazione, anche se lontani dai picchi…