Hai mai pensato che far valere un tuo diritto potesse costarti troppo? Ti è mai capitato di voler chiedere aiuto, ma di fermarti davanti alla paura delle spese legali?
Quando si parla di Legge 104, chi ha meno risorse economiche spesso si trova davanti a un muro. Eppure quel muro si può abbattere. E lo hanno fatto Silvana, Luca e Giancarlo, ognuno con una storia diversa, ma con un obiettivo comune: ottenere ciò che spettava di diritto.
Silvana aveva sempre lavorato duro. Quando le è stata diagnosticata una patologia invalidante, il medico le ha parlato della Legge 104. Ma la domanda è stata respinta. Non si è data per vinta, ma non sapeva come permettersi un avvocato. Luca, invece, cercava di ottenere i benefici della 104 per suo padre Giancarlo, ormai non autosufficiente. Anche loro hanno ricevuto un no dall’INPS. Fare ricorso sembrava un’impresa impossibile, almeno finché non hanno scoperto che esistono strumenti per affrontare questo percorso senza dover affrontare costi insostenibili.
Silvana ha scoperto il gratuito patrocinio quasi per caso. Il suo reddito, sommato a quello dei figli con cui vive, era ben al di sotto dei 12.838,01 euro annui. Grazie a questo, ha potuto presentare la domanda al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati con l’aiuto di un patronato. L’avvocato che ha preso il suo caso è stato pagato dallo Stato. Nessun costo, nessuna parcella, ma soprattutto nessun senso di inferiorità.
Chi ha un reddito limitato ha diritto a un’assistenza legale completa e gratuita, anche per presentare un ricorso per ottenere i benefici della Legge 104. È importante verificare ogni due anni i nuovi limiti di reddito, ma per molti questa può diventare una possibilità concreta. Silvana non solo ha fatto ricorso, ma ha anche vinto: ha ottenuto i permessi retribuiti e il riconoscimento che meritava.
Luca e Giancarlo avevano un reddito familiare sotto i 25.676,02 euro. Non solo avevano diritto al gratuito patrocinio, ma anche a un’importante tutela in caso di sconfitta in tribunale: non avrebbero dovuto pagare le spese di soccombenza, nemmeno il compenso del consulente tecnico d’ufficio.
Inoltre, rientravano anche sotto il tetto dei 38.514,03 euro previsto per l’esenzione dal contributo unificato, la tassa di 43 euro per avviare il ricorso. Bastava una semplice autocertificazione. Luca si è affidato a un avvocato, ha presentato i documenti e ha iniziato il percorso. Anche se all’inizio aveva paura di peggiorare la situazione economica della famiglia, alla fine si è reso conto che ottenere i benefici della Legge 104 non era affatto fuori dalla loro portata.
Quali sono i livelli di reddito per le agevolazioni nei ricorsi Legge 104?
Fino a 12.838,01 euro di reddito familiare annuo: diritto al gratuito patrocinio, l’avvocato è pagato dallo Stato.
Fino a 25.676,02 euro: esenzione dalle spese di soccombenza, anche se si perde il ricorso.
Fino a 38.514,03 euro: esonero dal contributo unificato di 43 euro per avviare il procedimento.
Ci sono barriere che sembrano insormontabili, ma solo perché nessuno ci dice che esistono strumenti per superarle.
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