È finita un’era per Bitcoin? Gli analisti mettono in dubbio uno dei suoi pilastri storici

Il ciclo quadriennale di Bitcoin scricchiola: sempre più esperti lo mettono in discussione dopo l’halving del 2024.

Per chi segue da tempo il mondo delle criptovalute, il concetto di ciclo quadriennale è qualcosa di familiare. Questo schema si basa su un meccanismo ben preciso: ogni quattro anni, il numero di Bitcoin generati per blocco viene dimezzato, riducendo l’offerta e, secondo la teoria classica, portando a un rialzo del prezzo. Gli esempi passati – 2013, 2017 e 2021 – sembravano confermare il modello. Ma oggi, con l’halving 2024 alle spalle, molti si chiedono: ha ancora senso crederci?

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Secondo gli analisti uno dei pilastri alla base del ciclo del Bitcoin è venuto meno – crypto.it

Secondo Miles Deutscher, analista intervistato da Benzinga a febbraio 2025, la risposta è chiara: “Il ciclo è morto. Il mercato ora segue logiche differenti”. Un’affermazione netta, supportata da un contesto di mercato sempre più influenzato da dinamiche macroeconomiche, regolamentazioni e dalla crescente adozione istituzionale.

Cosa c’è dietro il possibile cambiamento del ciclo

L’idea che il ciclo quadriennale di Bitcoin stia perdendo validità non nasce dal nulla. Diversi segnali suggeriscono che il mercato stia evolvendo. Un primo elemento chiave è l’impatto sempre più ridotto dell’halving sul prezzo. Mentre nei primi anni il dimezzamento dell’offerta era un evento dirompente, oggi sembra avere effetti più diluiti.

Un altro fattore determinante è la maggiore presenza di investitori istituzionali. L’arrivo di ETF su Bitcoin, approvati da autorità come la SEC, ha aumentato la liquidità e ha introdotto nuovi attori con strategie di investimento meno sensibili alla ciclicità storica del mercato cripto. Come osserva il report pubblicato da City Index ad aprile 2025, “il comportamento del mercato oggi riflette più l’influenza delle politiche monetarie globali che non la ciclicità dell’halving”.

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Cosa si cela dietro il possibile cambiamento del ciclo del Bitcoin – crypto.it

In effetti, secondo Investopedia, la correlazione tra il prezzo del Bitcoin e le mosse della Federal Reserve – in particolare le variazioni dei tassi d’interesse – è diventata sempre più marcata. Un elemento che sposta l’attenzione dal ciclo quadriennale verso fattori macroeconomici.

La struttura del mercato è cambiata

Chi sostiene che il ciclo sia ancora valido, come alcuni analisti intervistati da City Index, punta sul fatto che la storia tende a ripetersi. Tuttavia, anche loro riconoscono che il contesto attuale è molto diverso rispetto al passato. Oggi il mercato delle criptovalute è molto più interconnesso con l’economia globale, ed è soggetto a una quantità maggiore di regolamentazioni, flussi istituzionali e reazioni agli eventi geopolitici.

Un altro aspetto interessante riguarda la percezione degli investitori retail, che in passato seguivano i modelli ciclici quasi come fossero dogmi. Oggi, l’accesso a una quantità enorme di informazioni e la presenza di strumenti più sofisticati rende la reazione del mercato meno prevedibile e più razionale rispetto al passato.

Se il ciclo quadriennale di Bitcoin fosse davvero superato, questo implicherebbe la necessità di cambiare approccio. Analisti come Miles Deutscher suggeriscono di guardare meno ai grafici storici e più agli indicatori macro e al sentiment regolamentare. In un mercato sempre più maturo, l’evoluzione degli schemi è naturale. E forse, stavolta, è davvero arrivato il momento di voltare pagina.

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