Tre strategie, un solo indice: ecco chi ha guadagnato di più investendo nel Dow Jones. Dal PAC mensile all’investimento in un’unica soluzione, passando per il piano annuale: l’esperienza di tre investitori immaginari ci mostra quanto conta il metodo, oltre alla scelta dell’asset.
Cosa sarebbe successo se avessimo investito nel Dow Jones 100 € al mese per 10 anni? E se invece l’intero capitale fosse stato versato in una sola volta? O ancora, se ogni anno avessimo investito una somma fissa? Per rispondere a queste domande, abbiamo costruito un esempio pratico con tre protagonisti: Pietro, Giovanni e Livio. Stesso capitale investito (12.000 €), ma approccio diverso. Il periodo? Dal 1° gennaio 2014 al 1° dicembre 2023, 10 anni precisi.
A ciascuno è stato attribuito uno stile d’investimento comune tra i risparmiatori: dal piano mensile al versamento unico, passando per il contributo annuale. Questo confronto vuole mettere in luce non solo la performance finale, ma anche la coerenza tra strategia adottata e andamento dei mercati.
Importante: i rendimenti calcolati non tengono conto di eventuali costi di gestione o commissioni applicate dall’intermediario finanziario.
Pietro ha scelto di investire 100 € al mese a partire dal 1 gennaio 2014, replicando in modo fedele la performance dell’ETF SPDR Dow Jones Industrial Average ($DIA). Grazie alla regolarità del suo Piano di Accumulo del Capitale (PAC), ha comprato più quote nei momenti di debolezza del mercato (come nel 2020) e meno nei momenti di euforia.
Dati alla mano, l’indice DJIA è passato da circa 16.441 punti (gennaio 2014) a oltre 36.200 punti (dicembre 2023), con un rendimento medio annuo del 10,1% considerando il reinvestimento dei dividendi.
Il risultato? Con un capitale versato di 12.000 €, Pietro si ritrova oggi con un patrimonio stimato tra 20.400 € e 20.800 €, ottenendo un guadagno netto di circa 8.400 € – 8.800 €. Il suo rendimento medio annuo interno (IRR) si aggira intorno al 9,5%.
Giovanni ha fatto una scelta diversa. Il 1 gennaio 2014 ha investito 12.000 € in un’unica soluzione. Una strategia spesso consigliata nei mercati rialzisti. E infatti, nel periodo analizzato, il DJIA ha avuto una crescita costante, con qualche fisiologica correzione.
Investendo subito tutto il capitale, Giovanni ha beneficiato dell’effetto dell’interesse composto su un periodo lungo, sfruttando appieno la crescita dell’indice. Il valore finale stimato del suo investimento è di circa 31.100 €, per un guadagno netto di 19.100 € e un rendimento medio annuo superiore al 10% netto.
E Livio? Ha optato per un piano più flessibile: ogni 1° gennaio per 10 anni ha investito 1.200 €, per un totale sempre di 12.000 €. Una via di mezzo tra il PAC mensile e il lump sum. I suoi risultati? Simili a quelli di Pietro, ma leggermente inferiori: valore finale stimato tra 19.600 € e 20.200 €, con un rendimento medio annuo intorno al 9%.
Guardando ai numeri, Giovanni, con il suo investimento iniziale completo, ha ottenuto il rendimento più alto in valore assoluto. Tuttavia, la strategia di Pietro si è rivelata estremamente solida e più adatta a chi vuole diluire il rischio d’ingresso. Anche il metodo di Livio ha funzionato, ma ha beneficiato meno dei ribassi intermedi.
La vera lezione? Non esiste un’unica strategia giusta. L’importante è iniziare a investire e farlo con regolarità, tenendo conto del proprio profilo di rischio.
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