Zach Burks scuote il mondo delle criptovalute con una dichiarazione esplosiva: il ‘Liberation Day’, promosso da Donald Trump, sarà una “bomba atomica” per i mercati. Le sue parole aprono scenari inediti che coinvolgono direttamente Bitcoin, Ethereum e l’intero universo cripto. L’impatto previsto non è solo economico, ma anche politico e culturale.
Ci sono momenti in cui il silenzio dei mercati viene interrotto da parole capaci di spostare miliardi. È il caso delle recenti dichiarazioni di Zach Burks, CEO di Mintology, che hanno acceso una discussione globale. Tutto ruota intorno a un evento chiamato ‘Liberation Day’, legato a Donald Trump e al suo ritorno sulla scena politica ed economica. Nessuno sa esattamente cosa accadrà, ma le previsioni sono tutt’altro che rassicuranti. Le community di trader si stanno muovendo freneticamente, e si parla sempre più spesso di strumenti alternativi, strategie difensive e nuovi equilibri geopolitici legati alle criptovalute e alla finanza decentralizzata.

In molti si chiedono se si tratti di un’esagerazione o dell’inizio di un cambiamento radicale. Intanto, si osservano i movimenti di capitale, le reazioni dei grandi investitori e i segnali provenienti dai social e dai mercati OTC. Non si parla più solo di prezzo o volatilità, ma di sopravvivenza digitale, di autonomia finanziaria, di controllo e potere. In questo scenario, la blockchain torna a essere molto più di una tecnologia: diventa un rifugio, un’idea, forse persino un’ideologia. E in questo clima, nulla può essere dato per scontato.
Criptovalute sotto pressione tra instabilità e rifugi alternativi
Zach Burks, intervistato da crypto.news, ha previsto un impatto immediato su Bitcoin e Ethereum a causa delle politiche economiche annunciate da Trump. Secondo Burks, BTC potrebbe scendere sotto gli 80.000 $ e ETH potrebbe toccare i 1.600 $. Questo calo, però, sarebbe solo temporaneo: molti investitori, spaventati dalle mosse dei governi, potrebbero rifugiarsi negli asset digitali, spingendo una nuova ondata di crescita.

Anche analisti come Raoul Pal sostengono che, nel medio periodo, eventi come il ‘Liberation Day’ potrebbero rafforzare l’adozione della finanza decentralizzata. Sempre più utenti si avvicinano a strumenti come wallet non custodial, altcoin emergenti e stablecoin come USDT e USDC. Questi asset offrono non solo una protezione contro la volatilità, ma anche un senso di controllo personale in tempi di incertezza. Le piattaforme Web3 si preparano a un possibile afflusso massiccio di nuovi utenti.
Il ruolo della blockchain nella nuova economia globale
Oltre alle previsioni tecniche, il ‘Liberation Day’ solleva questioni più profonde. In un contesto di crescente sfiducia nelle istituzioni finanziarie tradizionali, cresce l’attenzione verso soluzioni basate su blockchain. In ambienti digitali come X, Reddit e Telegram, si moltiplicano le discussioni su come proteggere il proprio capitale e prepararsi al peggio. Il concetto di autonomia finanziaria torna centrale, non più solo tra gli appassionati di lunga data, ma anche tra piccoli investitori e utenti comuni.
La prospettiva di una nuova crisi globale potrebbe accelerare il passaggio verso un sistema finanziario più aperto e distribuito. Le criptovalute non sono più viste solo come strumenti speculativi, ma come simboli di resistenza e libertà. E mentre il mondo attende il significato reale di questo ‘Liberation Day’, una cosa è certa: nulla sarà più come prima. Il mercato si prepara a cambiare pelle, e chi saprà adattarsi ne uscirà rafforzato.