Iren torna sotto i riflettori del mercato grazie a operazioni strategiche mirate e una politica di dividendi stabile e crescente. L’acquisizione del restante capitale di Egea e i solidi risultati finanziari del 2024 rafforzano il posizionamento del gruppo nel settore multiutility. Intanto, gli analisti aggiornano le loro raccomandazioni, confermando l’interesse per un titolo che continua a offrire rendimenti interessanti e una visione di crescita sostenibile a lungo termine.
Ci sono aziende che si fanno notare senza fare rumore, ma che passo dopo passo costruiscono fiducia e valore. È il caso di Iren S.p.A., una delle principali multiutility italiane, capace di consolidare la propria presenza sul territorio e mantenere al tempo stesso una solida politica dei dividendi. In un momento in cui il settore utility affronta trasformazioni profonde legate alla transizione energetica, alla volatilità dei mercati e alla pressione sull’efficienza, Iren si distingue per la coerenza delle sue scelte strategiche.
Le ultime settimane sono state particolarmente intense per il gruppo: l’annuncio dell’acquisizione totale di Egea Holding, l’approvazione del bilancio 2024 con risultati in crescita, e l’ulteriore aumento del dividendo, hanno riacceso l’attenzione degli analisti. Intanto, anche le quotazioni di Iren in Borsa sembrano riflettere un rinnovato interesse da parte degli investitori, attratti da un dividend yield competitivo e da una strategia espansiva chiara.
A fine marzo, Iren ha annunciato l’esercizio anticipato dell’opzione call per acquisire il restante 47,23% di Egea Holding, portando al 100% la propria partecipazione. L’operazione, del valore di 75 milioni di euro, era inizialmente prevista per il 2026 ma è stata anticipata in virtù della volontà di consolidare la presenza nel nord-ovest, con particolare focus sul Piemonte.
Parallelamente, il bilancio 2024 ha evidenziato una buona tenuta. Nonostante un calo dei ricavi per effetto della discesa dei prezzi delle commodity, l’utile netto è cresciuto. Di conseguenza, il gruppo ha proposto un dividendo di 0,1188 euro per azione, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. Con le quotazioni attuali, il rendimento del dividendo è pari a circa 5,36%. Negli ultimi cinque anni, Iren ha sempre distribuito dividendi, con un rendimento medio del 5,09%, a conferma della solidità della sua dividend policy.
Il mercato sta premiando la costanza di Iren anche sul piano delle valutazioni. Negli ultimi tre mesi, Mediobanca ha alzato la raccomandazione a “outperform” con prezzo obiettivo a 2,80 euro, mentre Kepler Cheuvreux ha rivisto il giudizio in “buy”, con target a 2,30 euro. Secondo il consensus degli analisti, il prezzo obiettivo medio è di 2,338 euro, a fronte di una quotazione attuale di circa 2,248 euro, con un margine potenziale di crescita del 5,48%. Il minimo stimato è 2,15 euro, il massimo 2,80 euro.
Con questi numeri, e una reputazione che cresce in parallelo agli utili, Iren continua a posizionarsi come una delle azioni italiane più interessanti nel settore utility, per chi cerca stabilità, crescita graduale e un rendimento interessante. Ma la sensazione è che il meglio debba ancora venire.
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