Lo sapevi che anche la tua “prima casa” potrebbe non essere al sicuro? C’è un dettaglio che moltissimi ignorano, ma che potrebbe cambiare tutto. Una regola poco conosciuta può mettere in seria difficoltà chi ha dei debiti importanti con il Fisco.
E non si parla solo di cifre astronomiche: basta superare una soglia ben precisa perché l’Agenzia delle Entrate possa fare una mossa che ti spiazza. La storia di Settimio e Maria ci mostra esattamente cosa può accadere.

Settimio e Maria, una coppia come tante. Lavoratori onesti, due figli piccoli, un mutuo da pagare e una prima casa conquistata con fatica dopo anni di sacrifici. Una vita normale, fatta di conti che a volte tornano, a volte no. Poi una serie di problemi economici, qualche bolletta dimenticata, un paio di rate arretrate.
Quando l’ipoteca arriva sulla prima casa: ecco cosa succede davvero
Niente di troppo allarmante, pensavano. Ma i debiti crescono in fretta, e quando si accumulano oltre una certa soglia, iniziano i guai veri.

Un giorno, nella loro cassetta delle lettere, trovano un preavviso: l’Agenzia delle Entrate stava per iscrivere un’ipoteca sulla loro casa. Sì, proprio quella casa che pensavano intoccabile. La prima reazione? Incredulità. Poi rabbia. Poi paura. Come era possibile tutto questo? Non erano stati avvisati prima? Non c’era un modo per evitarlo?
Vediamo insieme perché, in casi come quello di Settimio e Maria, l’ ipoteca sulla prima casa non solo è possibile… ma è anche perfettamente legittima.
Attenzione a questi dati
C’è una soglia precisa che fa scattare tutto: 20mila euro di debito. Non è poco, ma nemmeno una cifra da capogiro. Superata questa cifra, l’ Agenzia delle Entrate-Riscossione ha il potere di iscrivere ipoteca su un immobile del contribuente. Anche se si tratta della prima casa.
L’ ipoteca è una garanzia, non un pignoramento. Non significa che la casa venga subito messa all’asta, ma è un segnale chiaro: se non saldi il debito o non chiedi una rateizzazione, il passo successivo può essere molto più pesante. Anche se l’immobile è in comproprietà, l’ipoteca può essere iscritta solo sulla parte che appartiene al debitore.
Nel caso di Settimio e Maria, l’ ipoteca sulla casa è arrivata dopo la notifica del preavviso. Avevamo 30 giorni per reagire: pagare almeno in parte il debito, portandolo sotto i 20mila euro, o chiedere una rateizzazione. Ma il tempo è volato e non sono riusciti a muoversi nel tempo.
Cosa rischi davvero dopo l’iscrizione dell’ipoteca
L’ ipoteca legale non è la fine del mondo, ma è l’inizio di un percorso rischioso. Il passo successivo, se il debito non viene risolto, è il pignoramento. Ma attenzione: il Fisco non può sempre portare via la casa. Esistono condizioni precise: il pignoramento non si può fare se l’immobile è l’unico, è abitazione principale e non è di lusso. Solo se mancano uno o più di questi requisiti, il Fisco può procedere anche alla vendita forzata dell’immobile.
Tuttavia, quando i debiti superano i 120mila euro, e se il valore degli immobili del contribuente lo consente, l’ipoteca può trasformarsi in esecuzione. E a quel punto, il margine per intervenire si restringe. Ma anche allora, ci sono ancora opzioni: chiedere una rateizzazione, presentare un’istanza di sospensione, oppure vendere spontaneamente l’immobile (con l’accordo dell’Agenzia) per saldare il debito.