Fincantieri conquista nuove commesse internazionali e inizia a ricevere segnali incoraggianti anche dagli analisti. La strategia del gruppo, che combina difesa, innovazione e sostenibilità, sembra finalmente ottenere l’attenzione che merita. Il titolo resta ancora sotto le stime, ma il mercato inizia a muoversi.
Fincantieri, leader della cantieristica navale, si sta muovendo con decisione tra commesse militari, transizione energetica e un portafoglio ordini in espansione. La società ha firmato due contratti con la US Navy per un valore di circa 400 milioni di euro, rafforzando il suo ruolo nel settore navale militare internazionale.
Parallelamente, investe in navi sostenibili e tecnologie a basse emissioni, guardando anche al recupero del settore crocieristico.
Nonostante i fondamentali in crescita, il titolo resta ancora sottovalutato. Alcuni analisti iniziano a vedere margini di rivalutazione concreti.
L’interesse verso l’azienda cresce anche per l’impegno su temi ESG e per la capacità di mantenere competitività in un contesto internazionale complesso.
Il 19 marzo 2025 Fincantieri ha ufficializzato due commesse da parte della Marina statunitense.
Il valore complessivo si aggira sui 400 milioni di euro. Questo risultato rafforza la presenza del gruppo sul mercato americano e conferma la qualità della produzione militare italiana. La strategia aziendale è sempre più orientata a integrare innovazione e sostenibilità, con l’obiettivo di rendere il modello produttivo più competitivo e meno impattante.
A conferma di questa direzione, Fincantieri ha recentemente presentato nuovi progetti per la costruzione di navi green, alimentate a idrogeno e metanolo, pensate sia per il trasporto passeggeri che per il segmento cargo.
Il gruppo ha avviato collaborazioni con partner internazionali per lo sviluppo di sistemi di propulsione ibrida e l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale.
In parallelo, cresce anche la componente civile, con i primi segnali di ritorno alla normalità nel segmento crociere.
Il portafoglio ordini complessivo ha superato i 20 miliardi di euro, garantendo continuità produttiva e visibilità per i prossimi anni.
L’interesse commerciale si estende anche al Medio Oriente e ad altri mercati emergenti, dove Fincantieri punta a espandere le sue attività.
Inoltre, il gruppo sta accelerando sui programmi di digitalizzazione della produzione e automazione dei processi.
Questo insieme di fattori consolida la posizione di Fincantieri come uno dei player più dinamici del settore navale europeo.
Negli ultimi tre mesi, le raccomandazioni degli analisti sono diventate più favorevoli.
Secondo soldionline.it, Equita SIM ha alzato il giudizio a buy, con un prezzo obiettivo a 0,90 euro, segnalando “un miglioramento strutturale della marginalità”.
Intermonte ha portato la valutazione a outperform, parlando di una società “sottovalutata rispetto al valore del portafoglio ordini”.
Intesa Sanpaolo ha confermato buy, prevedendo “prospettive positive anche nel comparto civile”.
Secondo marketscreener.com, il target price medio è di 0,85 euro, con un massimo di 0,95 e un minimo di 0,72 euro.
La quotazione attuale, intorno a 0,76 euro, lascia quindi spazio a un upside potenziale del 12%, destinato a salire se le nuove consegne incideranno positivamente sui margini.
Alcuni analisti ritengono che l’attuale valutazione non rifletta appieno il posizionamento strategico dell’azienda, soprattutto nel contesto geopolitico attuale.
Anche il confronto con competitor europei mostra come Fincantieri abbia ancora margini per ridurre il divario in termini di capitalizzazione e riconoscimento sul mercato.
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