Tesla delude le attese: consegne giù del 10% e analisti spaccati, ma il target massimo vola a 800 dollari

Tesla sotto i riflettori: consegne deludenti, taglio dei target e multipli in tensione. Cosa aspettarsi dal titolo nel 2025? Dati, analisi e previsioni degli analisti tra vendite in calo e prospettive in chiaroscuro.

Negli ultimi mesi, Tesla ha perso slancio sui mercati, complice una combinazione di fattori macroeconomici, interruzioni produttive e un calo della domanda in mercati strategici come Europa e Cina.

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Tesla delude le attese e adesso le quotazioni sono sull’orlo del precipizio – crypto.it

Le stime di Barclays indicano che le consegne del primo trimestre 2025 potrebbero essere inferiori al consenso di oltre il 10%, segnando una partenza d’anno debole per l’azienda di Elon Musk. Ma il dato in sé potrebbe non essere l’unica ombra su un titolo che da mesi vive una fase di transizione e che ora si trova al centro di un confronto serrato tra aspettative di innovazione e difficoltà operative.

Produzione in calo e domanda fiacca: il Q1 preoccupa

Secondo Barclays, a pesare sui volumi ci sono le operazioni di aggiornamento del Model Y, note come “Project Juniper“, che hanno causato rallentamenti negli stabilimenti di Fremont, Austin, Berlino e Shanghai. Parallelamente, in Europa le vendite sono scese del 43% su base annua, con picchi negativi in Germania (-76% a febbraio), mentre in Cina si registra un calo dell’8% nelle prime dieci settimane del trimestre. La combinazione di stagionalità sfavorevole e domanda debole rischia di mettere in discussione la sostenibilità dei livelli produttivi attuali.

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Produzione in calo e domanda fiacca nel primo quadrimestre preoccupano gli investitori – crypto.it

Nonostante ciò, Barclays sottolinea che il mercato potrebbe “sorvolare” su un Q1 debole, in quanto già anticipato dalla guidance di Tesla. Resta comunque la sensazione che il 2025 sarà un anno di transizione industriale, con una visione a lungo termine ancora tutta da costruire.

Analisti divisi e target in calo: valutazioni sotto pressione

Dall’inizio del 2025, le raccomandazioni degli analisti hanno mostrato un quadro contrastante. Mizuho ha tagliato il target da $515 a $430, segnalando un indebolimento della domanda. Wells Fargo è ancora più pessimista, con rating “Sell” e target ridotto a $130. Anche J.P. Morgan ha abbassato le stime a $120, mentre Piper Sandler si è distinta al rialzo, portando il target a $500 puntando su innovazioni come il robot umanoide Optimus. Morgan Stanley, invece, mantiene un tono ottimista, con scenario base a $430 e caso rialzista fino a $800.

Secondo MarketScreener, il prezzo obiettivo medio è di $338,58, con un massimo di $550 e un minimo di $120. Rispetto alla quotazione attuale di circa $248,71, ciò implica un potenziale teorico del +36%, ma anche un elevato grado di incertezza tra le proiezioni.

Multipli elevati e flussi di cassa sotto osservazione

I dati finanziari aggiornati al 2024 mostrano un quadro in tensione. Il P/E è a 115,91, dopo aver toccato i 198,13 nel 2023. Il prezzo su fatturato si attesta a 8,51, e il P/FCF (prezzo su flusso di cassa) è sceso da 94,66 a 55,68, segnalando una compressione ma valori comunque elevati. Il rapporto EV/EBITDA è a 59,21, in miglioramento rispetto ai picchi del biennio 2021–2023, ma ancora molto superiore alla media del settore automotive.

A livello occupazionale, Tesla ha chiuso il 2024 con 125.670 dipendenti, in calo rispetto ai 140.470 del 2023, confermando l’inizio di una fase più selettiva e orientata alla razionalizzazione.

Nel complesso, il titolo resta al centro di una dialettica tra innovazione e pressione finanziaria: i prossimi trimestri saranno decisivi per capire se Tesla saprà rilanciarsi o dovrà ricalibrare ambizioni e strategie.

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