Stablecoin in euro: l’ultima occasione per l’Europa di restare sovrana nel futuro digitale della finanza!

L’Europa si gioca tutto: senza una stablecoin in euro, rischia di perdere la corsa all’innovazione nel mercato delle valute digitali. Con gli Stati Uniti in vantaggio e l’Asia in rapido sviluppo, Bruxelles ha poco tempo per lanciare un’alternativa credibile a USDT e USDC.

L’idea di una stablecoin ancorata all’euro non è nuova, ma oggi più che mai rappresenta una priorità strategica per l’Unione Europea. Nel contesto attuale, dominato da stablecoin legate al dollaro come USDT di Tether e USDC di Circle, l’Europa rischia di perdere la propria sovranità monetaria digitale. Le conseguenze sarebbero enormi: dipendenza da operatori esterni, minore competitività per le fintech europee e scarsa influenza sui mercati emergenti.

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Per l’Europa si avvicina il momento di scegliere una stablecoin legata all’euro – crypto.it

L’assenza di un’infrastruttura digitale sovrana in grado di competere a livello globale è ormai vista come una vulnerabilità. E con l’entrata in vigore del regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), la finestra di opportunità è aperta, ma non lo resterà a lungo.

Perché serve una stablecoin in euro

La diffusione di una stablecoin in euro non riguarda solo la tecnologia, ma tocca aspetti geopolitici, economici e regolatori. Attualmente oltre il 90% delle transazioni crypto denominate in stablecoin avviene in dollari, lasciando l’euro ai margini del sistema.

Una moneta digitale stabile ancorata all’euro consentirebbe di rafforzare l’indipendenza finanziaria del blocco europeo, ridurre i costi delle transazioni transfrontaliere e stimolare l’adozione di pagamenti digitali all’interno del mercato unico. Inoltre, rappresenterebbe una leva potente per l’innovazione nel fintech e nella DeFi, in un contesto in cui la regolamentazione si sta strutturando in maniera favorevole.

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Per l’euro ci sarebbe bisogno di un Tether equivalente – crypto.it

Attori come EURC di Circle o EUROe stanno provando a occupare questo spazio, ma la loro adozione è ancora limitata. Mancano visibilità, liquidità e soprattutto un supporto istituzionale forte che dia fiducia al mercato.

MiCA e la finestra regolatoria

Con l’approvazione del regolamento MiCA, l’Europa ha introdotto un quadro chiaro per gli emittenti di stablecoin. Le nuove regole, che entreranno in vigore nel 2024, prevedono obblighi stringenti: riserve 1:1, limiti alle transazioni per le stablecoin non denominate in euro e vigilanza da parte delle autorità europee.

Questo scenario può trasformarsi in un vantaggio competitivo, ma solo se accompagnato da iniziative concrete. Una stablecoin regolamentata, supportata da grandi gruppi bancari o fintech, potrebbe guadagnare terreno rapidamente e favorire una vera alternativa europea alle stablecoin USA.

Tuttavia, il rischio è che la complessità normativa e la lentezza decisionale frenino l’innovazione. Con gli Stati Uniti che avanzano verso un quadro normativo pro-crypto e la Cina che sperimenta attivamente il proprio yuan digitale, l’Europa non può permettersi ulteriori ritardi. Il tempo stringe e la leadership digitale si gioca adesso.

I prossimi mesi saranno decisivi. Se l’Unione Europea riuscirà a cogliere questa opportunità, l’euro digitale stabilepotrà diventare uno strumento strategico per la finanza del futuro. Altrimenti, l’intero ecosistema crypto europeo rischia di diventare solo uno spettatore nel nuovo ordine monetario globale.

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