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Docente di sostegno: la nuova legge che tutti i genitori devono conoscere

Pubblicato da
Gerardo Marciano

Antonietta ha lottato per anni perché suo figlio Cosimo avesse un supporto scolastico stabile. Ogni settembre, la stessa angoscia: un nuovo insegnante da conoscere, nuovi equilibri da trovare. Ma ora qualcosa è cambiato.

Un decreto entrato in vigore da qualche mese offre finalmente la possibilità di garantire continuità ai bambini con disabilità. Cosa significa davvero questa novità per le famiglie? E quali sono le condizioni per richiedere la conferma del docente di sostegno?

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Antonietta lo sa bene: per suo figlio Cosimo, che ha bisogno di un supporto costante, ogni cambiamento può essere un ostacolo difficile da superare. Dopo mesi passati a costruire un rapporto di fiducia con l’insegnante di sostegno, dover ricominciare da capo è sempre stato frustrante e faticoso. Ogni volta una nuova persona, un diverso metodo di lavoro, nuove strategie da adottare. E ogni volta il rischio che i progressi raggiunti si disperdano. Ma da quest’anno, grazie a una recente modifica normativa, tutto potrebbe essere diverso. Per la prima volta, i genitori possono avanzare una richiesta specifica affinché il docente di sostegno venga confermato, garantendo così una continuità educativa e affettiva.

Continuità didattica: una svolta per gli alunni con disabilità

Fino ad oggi, il percorso scolastico di molti bambini con bisogni educativi speciali è stato un continuo susseguirsi di cambiamenti e interruzioni.

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Ogni anno, il rischio di perdere il docente di sostegno creava difficoltà enormi, sia per gli studenti che per le loro famiglie. Il Decreto Legislativo 71/2024, entrato in vigore il 1° giugno 2024, ha introdotto un’importante novità: su richiesta della famiglia, il dirigente scolastico può proporre la conferma del docente specializzato che ha già seguito lo studente nell’anno precedente.

La misura non è automatica, ma rappresenta un primo passo verso un approccio più attento alle esigenze degli studenti con disabilità. La conferma dipende dalla disponibilità dell’insegnante e dalla valutazione del dirigente scolastico, che deve sempre considerare l’interesse superiore dello studente.

Questa svolta normativa non solo evita il rischio di ricominciare tutto da capo ogni anno, ma consente anche di potenziare il percorso di apprendimento del bambino. Un docente che conosce già le esigenze dell’alunno, le sue difficoltà e le sue potenzialità, può lavorare con maggiore efficacia, migliorando i risultati e il benessere generale dello studente.

Formazione e nuove opportunità per i docenti di sostegno

Un altro problema che da anni affligge il sistema scolastico è la carenza di docenti specializzati. Il nuovo decreto affronta anche questa criticità introducendo percorsi straordinari di specializzazione, validi fino al 31 dicembre 2025. L’obiettivo è formare un numero maggiore di insegnanti per il sostegno, dando loro la possibilità di conseguire la qualifica attraverso corsi attivati dall’INDIRE e dalle università.

Chi ha già maturato almeno tre anni di esperienza nel settore, sia nelle scuole pubbliche che paritarie, potrà accedere ai percorsi formativi e ottenere i crediti necessari per diventare insegnante di sostegno a tutti gli effetti. Questa opportunità è fondamentale non solo per dare maggiore stabilità agli alunni con disabilità, ma anche per migliorare la preparazione degli insegnanti, che potranno acquisire nuove competenze e metodologie.

Ora si attende il decreto attuativo del Ministero dell’Istruzione, che definirà i dettagli di questi percorsi di specializzazione: requisiti di accesso, contenuti formativi e modalità di esame.

Antonietta, come tante altre mamme, spera che questa sia davvero la volta buona. Non si tratta solo di garantire una migliore istruzione, ma di dare a bambini come Cosimo la possibilità di costruire un rapporto di fiducia e continuità con il proprio insegnante.

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