Criptovalute e riciclaggio: le nuove tecniche (quasi invisibili) che sfidano le autorità

Mentre le criptovalute conquistano spazi di legalità in molti Paesi, il fenomeno del riciclaggio di denaro tramite asset digitali continua a rappresentare una sfida crescente. Le nuove tecniche di anonimizzazione e la diffusione del cross-chain complicano il lavoro delle autorità, nonostante normative sempre più stringenti.

Negli ultimi anni, l’adozione legale delle criptovalute ha fatto grandi passi avanti. In Europa, ben 39 su 41 Paesi hanno riconosciuto la validità legale degli asset digitali, aprendo a una regolamentazione più strutturata e favorevole all’innovazione fintech. Anche l’Ucraina ha annunciato l’intenzione di legalizzare le criptovalute entro il primo trimestre del 2025, mentre Paesi come il Kenya si stanno attrezzando per integrarle nei propri sistemi finanziari.

bitcoin in una lavatrice
Spesso le criptovalute vengono utilizzate per riciclare denaro sporco – crypto.it

Ma c’è un lato oscuro che continua a resistere: quello dell’uso illecito delle criptovalute, in particolare per finalità di riciclaggio di denaro. Nonostante un calo del 30% di queste attività rispetto all’anno precedente, il fenomeno rimane rilevante e preoccupante secondo i dati Chainalysis.

Le nuove tecniche di riciclaggio digitale

Oggi i criminali non si limitano più a inviare fondi in Bitcoin verso wallet anonimi. Il panorama si è evoluto, e con esso le tecniche di occultamento e movimentazione di fondi. Tra le strategie più usate emerge il cross-chain, ovvero il trasferimento di criptovalute tra blockchain diverse, che rende estremamente difficile il tracciamento dei flussi.

Secondo CreditNews, circa 7 miliardi di dollari sono stati riciclati attraverso questi metodi negli ultimi anni, con una stima che potrebbe toccare i 10,5 miliardi entro il 2025. Parallelamente, si fa strada il ricorso ai coin mixer, strumenti che confondono la provenienza delle criptovalute, rendendo complessa l’identificazione dei soggetti coinvolti.

cartelli monete stese
Le nuove tecniche di riciclaggio digitale si basano sempre più sulle criptovalute – crypto.it

Il punto critico è che queste tecnologie non sono di per sé illegali: vengono spesso usate anche da chi vuole solo proteggere la propria privacy. Tuttavia, l’abuso da parte di reti criminali sta spingendo molti governi a valutare misure restrittive per contenerne l’impiego illecito.

La risposta delle autorità internazionali

Di fronte a questo scenario, diversi Paesi e organismi di vigilanza stanno rafforzando il proprio arsenale normativo. In Svizzera, per esempio, si è recentemente tenuto il Crypto Symposium MROS 2.0, che ha riunito autorità, forze dell’ordine ed esperti per discutere le nuove frontiere del riciclaggio digitale.

In Italia, la Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una disciplina fiscale più chiara per le criptovalute, puntando a una maggiore tracciabilità e all’emersione dei capitali digitali. A livello europeo, l’approvazione del regolamento MiCArappresenta un passo decisivo verso la costruzione di un quadro normativo coerente per gli asset digitali.

Intanto, le piattaforme crypto più avanzate stanno implementando strumenti di analisi forense su blockchain, capaci di identificare schemi sospetti e supportare le indagini delle autorità. La collaborazione tra operatori privati e istituzioni pubbliche sarà fondamentale per mantenere alto il livello di sicurezza finanziaria.

Il paradosso attuale è chiaro: mentre la legalizzazione delle criptovalute procede, il loro abuso per fini illeciti si evolve e si adatta. Servirà un equilibrio sempre più raffinato tra tutela della privacy, trasparenza delle transazioni e lotta al crimine finanziario per garantire un futuro digitale realmente sostenibile e sicuro.

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