Restare al lavoro invece di andare in pensione? L’incentivo che aumenta il netto in busta paga
L’ultima Legge di Bilancio ha introdotto una misura vantaggiosa per chi decide di rimandare la pensione anticipata e continuare a lavorare. L’incentivo al posticipo del pensionamento permette ai lavoratori che rinunciano all’uscita anticipata di beneficiare di un aumento della busta paga, ricevendo direttamente il valore dei contributi previdenziali che altrimenti sarebbero destinati all’INPS.

Questa opzione offre un vantaggio economico immediato, con un incremento mensile dello stipendio netto, ma presenta anche implicazioni da considerare attentamente. Chi può accedere a questa misura? Quali sono i criteri di eleggibilità? E soprattutto, quali sono i pro e i contro di questa scelta per il futuro assegno pensionistico?
Come funziona l’incentivo per chi resta al lavoro
L’incentivo al posticipo della pensione è rivolto ai lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che privato, che maturano i requisiti per la pensione anticipata flessibile (conosciuta come Quota 103, ovvero 62 anni di età e 41 anni di contributi) o per la pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne), ma decidono di restare in attività.
Chi sceglie di aderire a questa misura riceve direttamente in busta paga la quota di contributi previdenziali che normalmente verrebbe versata all’INPS. In pratica, il lavoratore può ottenere fino al 9,19% in più sulla propria retribuzione lorda, con un incremento netto che dipende dall’aliquota fiscale applicata. Questo aumento è esente da tassazione IRPEF, rendendo l’incentivo ancora più conveniente.

Tuttavia, è importante sapere che questa scelta comporta la rinuncia all’accredito contributivo per il periodo in cui si usufruisce del beneficio. Di conseguenza, il futuro assegno pensionistico potrebbe risultare inferiore rispetto a quello maturato continuando a versare i contributi.
Chi può richiederlo e quali sono i vantaggi
L’incentivo è disponibile per tutti i lavoratori dipendenti che raggiungono i requisiti per la pensione anticipata entro il 31 dicembre 2025 e decidono di restare al lavoro. La domanda può essere presentata tramite il portale INPS, rivolgendosi a un patronato o contattando il Contact Center INPS.
Tra i principali vantaggi dell’incentivo ci sono:
- Aumento dello stipendio netto: l’importo che sarebbe stato destinato ai contributi INPS viene accreditato direttamente in busta paga.
- Maggior liquidità immediata: il lavoratore beneficia subito dell’incremento retributivo senza dover attendere l’erogazione della pensione.
- Possibilità di massimizzare i guadagni lavorando più a lungo: proseguire l’attività può essere vantaggioso per chi ha una carriera retributiva in crescita.
D’altro canto, è fondamentale valutare alcuni aspetti critici:
- Assegno pensionistico più basso: la rinuncia ai contributi previdenziali comporta un possibile calo dell’importo futuro della pensione.
- Durata dell’incentivo: il beneficio cessa al raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria (67 anni) o al momento dell’accesso a un altro trattamento pensionistico.
- Scelta irreversibile: una volta aderito all’incentivo, non è possibile recuperare i contributi non versati.
Questa misura rappresenta un’opportunità interessante per chi desidera aumentare il proprio stipendio nettonell’immediato, ma richiede una valutazione attenta delle conseguenze a lungo termine. Per questo motivo, si consiglia di consultare un esperto previdenziale o un patronato prima di prendere una decisione definitiva.