Pignoramento pensione: scopri quanto possono sottrarti e le nuove regole per proteggere il tuo assegno mensile

Carmine e Margherita, una coppia di pensionati, mai avrebbero immaginato di trovarsi in difficoltà finanziarie dopo una vita di lavoro. Eppure, un debito imprevisto ha reso la loro pensione vulnerabile al pignoramento.

“Quanto possono toglierci? Rimarrà abbastanza per vivere?” si chiedevano preoccupati. Se anche tu hai questi dubbi, sappi che la legge impone limiti precisi per evitare che un pensionato rimanga senza mezzi di sostentamento.

Pensionata che legge un documento
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Tuttavia, le regole possono essere complesse e nascondere insidie che è bene conoscere in anticipo. Vediamo come funziona il meccanismo e quali sono gli importi effettivamente pignorabili.

Quando e quanto si può pignorare dalla pensione

La normativa italiana stabilisce che la pensione non può essere pignorata completamente. Esiste un minimo vitale impignorabile, fissato a 1.000 euro mensili. Questo significa che se la tua pensione è pari o inferiore a tale importo, nessun creditore potrà toccarla. Ma cosa succede se il tuo assegno supera questa cifra?

Pensionata che legge un libro
Quando e quanto si può pignorare dalla pensione-crypto.it

La parte eccedente i 1.000 euro è soggetta a pignoramento, ma solo entro precisi limiti. Se il creditore è un privato, come una banca o una finanziaria, può essere trattenuto al massimo il 20% della somma che supera i 1.000 euro. Se invece il creditore è l’Agenzia delle Entrate Riscossione, la percentuale varia in base all’importo complessivo della pensione. Per importi fino a 2.500 euro si può trattenere solo il 10% della parte eccedente, mentre per pensioni tra 2.500 e 5.000 euro la quota pignorabile sale al 14,28%. Oltre i 5.000 euro, il pignoramento massimo raggiunge il 20%.

Facciamo un esempio pratico con Carmine, che percepisce una pensione di 1.800 euro. La parte eccedente i 1.000 euro è di 800 euro, di cui solo il 20%, ovvero 160 euro, è pignorabile. La somma restante rimane a sua disposizione. Margherita, invece, riceve 2.800 euro al mese e ha un debito con l’Agenzia delle Entrate. In questo caso, la parte che supera i 1.000 euro ammonta a 1.800 euro, ma la percentuale applicabile è del 14,28%, quindi il pignoramento sarà di circa 257 euro al mese.

Cosa fare se si rischia il pignoramento della pensione

Chi si trova in difficoltà deve sapere che esistono strategie per evitare o ridurre il pignoramento della pensione. È fondamentale conoscere i propri diritti e valutare le alternative disponibili. Non tutte le pensioni sono pignorabili: ad esempio, la pensione di invalidità, l’assegno sociale e l’indennità di accompagnamento sono completamente esenti da pignoramento.

Un’azione utile può essere quella di rivolgersi a un avvocato o a un esperto in diritto previdenziale, che potrebbe individuare margini per contestare il pignoramento, soprattutto se il credito è discutibile. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di negoziare con i creditori, cercando un accordo per un pagamento dilazionato e prevenendo così il blocco di una parte della pensione. Se il debito riguarda l’Agenzia delle Entrate, è possibile chiedere una rateizzazione, accedendo a piani specifici pensati per chi non riesce a saldare l’importo dovuto in un’unica soluzione.

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