Molti lavoratori non sanno che alcune condizioni di salute possono aprire la strada alla pensione anticipata. Il diabete, a seconda della sua gravità, può garantire agevolazioni previdenziali importanti.
Ma chi può davvero trarne beneficio? E quali sono i requisiti per ottenere questi vantaggi? Continua a leggere per scoprire tutto quello che c’è da sapere sulle opportunità per i diabetici nel 2025.
Massimo e Mirco sono colleghi di lavoro da oltre vent’anni. Hanno iniziato il loro percorso professionale nello stesso periodo, ma oggi si trovano in due situazioni molto diverse. Massimo soffre di diabete, una malattia che nel tempo ha avuto un impatto sulla sua salute e sulla sua capacità lavorativa. Mirco, invece, è in perfetta forma e non si è mai posto il problema del pensionamento anticipato.
Eppure, Massimo ha scoperto che la sua condizione potrebbe permettergli di lasciare il lavoro prima rispetto ai normali requisiti richiesti dalla legge. La domanda che sorge spontanea è: chi soffre di diabete ha davvero diritto a smettere di lavorare prima? E se sì, quali sono i criteri da rispettare? Vediamo insieme come funziona il sistema previdenziale per chi è affetto da questa patologia.
Non tutti i diabetici possono accedere a una pensione anticipata, ma chi ha una significativa riduzione della capacità lavorativa può ottenere il riconoscimento di un’invalidità. L’ INPS assegna percentuali di invalidità in base alla gravità della malattia e alle sue complicanze.
Ad esempio:
Diabete mellito con complicanze gravi : invalidità tra il 91% e il 100%
Diabete scompensato con complicanze moderate : invalidità tra 81% e 90%
Diabete in buon compenso con complicanze lievi : invalidità tra 21% e 30%
Chi ha un grado di invalidità pari o superiore al 74% può accedere a benefici previdenziali come la pensione per lavoratori precoci, l’ Ape sociale e l’ assegno ordinario d’invalidità. Per chi supera l’ 80% di invalidità, invece, è possibile richiedere la pensione di vecchiaia anticipata:
56 anni per le donne
61 anni per gli uomini
20 anni di contributi minimi
Inoltre, chi ha un’invalidità riconosciuta dal 75% in su ha diritto a una maggiorazione contributiva, che permette di accumulare due mesi di contributi figurativi per ogni anno lavorato, fino a un massimo di cinque anni aggiuntivi .
Per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile e accedere alle agevolazioni previdenziali, è necessario seguire alcuni passaggi:
Consultare il medico di base per ottenere la documentazione necessaria.
Effettuare una visita diabetologica per valutare la gravità della malattia.
Presentare la domanda all’INPS tramite il sito ufficiale o tramite un patronato.
Sottoporsi alla visita della commissione medica dell’INPS, che stabilirà la percentuale di invalidità.
Se la percentuale riconosciuta è sufficiente, si potrà richiedere l’ accesso alle agevolazioni previdenziali, compresa la pensione anticipata. È importante sapere che l’iter può richiedere alcuni mesi, quindi è consigliabile iniziare la pratica il prima possibile.
Massimo, dopo aver seguito questa procedura, ha ottenuto il riconoscimento di un’invalidità dell’80% e ha potuto accedere alla pensione in anticipo. Mirco, invece, dovrà attendere i requisiti ordinari. Se anche tu ti trovi nella situazione di Massimo, informarti è il primo passo per capire quali opportunità hai a disposizione.
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