Chi ristruttura un immobile destinato a diventare la propria abitazione principale spesso si chiede se sia obbligato a pagare l’IMU. L’imposta municipale sugli immobili, infatti, prevede agevolazioni per la prima casa, ma durante i lavori di ristrutturazione l’esenzione non è sempre garantita.
Molti proprietari scoprono solo dopo aver avviato i lavori che l’IMU è ancora dovuta fino a quando non viene trasferita la residenza anagrafica nell’immobile. Questo significa che, anche se si intende utilizzare l’immobile come abitazione principale, l’imposta resta obbligatoria fino all’effettivo cambio di residenza.

In alcuni casi, è possibile ottenere agevolazioni fiscali, ma solo rispettando condizioni ben precise. Ad esempio, se l’immobile è inagibile o inabitabile, si può richiedere una riduzione del 50% della base imponibile dell’IMU, purché venga presentata un’adeguata certificazione tecnica. Inoltre, alcuni regolamenti comunali prevedono esenzioni specifiche per immobili oggetto di lavori di ristrutturazione, motivo per cui è sempre consigliabile verificare le normative locali.
Pianificare attentamente la ristrutturazione e informarsi sulle esenzioni IMU può aiutare a evitare spese inattese e ottimizzare il risparmio fiscale.
IMU su immobile in ristrutturazione: è sempre dovuta?
L’IMU è un’imposta che i proprietari di immobili devono pagare, con esenzioni specifiche per chi utilizza l’immobile come prima casa. Tuttavia, durante una ristrutturazione, l’agevolazione potrebbe non essere immediatamente applicabile.
L’esenzione IMU per abitazione principale si ottiene solo quando il proprietario trasferisce la residenza anagrafica e la dimora abituale nell’immobile. Finché ciò non avviene, l’immobile non è considerato prima casa ai fini fiscali e resta soggetto all’IMU.

Ciò significa che, anche se l’intenzione è quella di vivere stabilmente nella casa una volta terminati i lavori, fino a quando non si aggiorna la residenza, l’IMU è dovuta. Questo vale anche se non si possiedono altri immobili, a meno che non si rientri in particolari condizioni di esenzione.
Agevolazioni e riduzioni IMU per immobili in ristrutturazione
Esistono alcune possibilità per ridurre l’importo dell’IMU o ottenere agevolazioni se l’immobile è in ristrutturazione:
- Riduzione del 50% della base imponibile: se l’immobile è dichiarato inagibile o inabitabile, la legge prevede che la base imponibile dell’IMU venga dimezzata. Questa condizione deve essere certificata con una perizia tecnica o un’autodichiarazione del proprietario da presentare al Comune.
- Esenzioni specifiche previste dai regolamenti comunali: alcuni Comuni offrono esenzioni o riduzioni temporanee per gli immobili oggetto di lavori di ristrutturazione. È sempre consigliato verificare con l’ufficio tributi del proprio Comune per conoscere eventuali benefici.
- Categorie catastali e variazioni d’uso: se l’immobile è accatastato in una categoria diversa da quella residenziale durante i lavori, potrebbe non essere soggetto all’IMU. Tuttavia, al termine della ristrutturazione sarà necessario aggiornarne la classificazione per ottenere l’esenzione come prima casa.
Chi sta ristrutturando un immobile destinato a diventare la propria abitazione principale dovrebbe quindi valutare attentamente tempi e modalità per il trasferimento della residenza e verificare se si rientra in una delle casistiche di riduzione dell’imposta. Un’attenta pianificazione può evitare spese inutili e garantire il massimo risparmio fiscale.