Accesso al conto corrente del condominio: diritti, obblighi e tutela della trasparenza nella gestione finanziaria.
La gestione del conto corrente condominiale è un tema fondamentale per garantire trasparenza e una corretta amministrazione delle spese comuni. Ogni condominio è obbligato per legge ad avere un conto corrente bancario o postale intestato al condominio stesso, sul quale devono transitare tutte le somme versate dai condomini e quelle utilizzate per le spese ordinarie e straordinarie.

Questo strumento serve a evitare confusione nella gestione finanziaria, a prevenire eventuali abusi da parte dell’amministratore e a tutelare i condomini, garantendo una tracciabilità chiara delle operazioni economiche. Tuttavia, non tutti i condomini sono consapevoli dei loro diritti di accesso e dei mezzi a disposizione per verificare l’uso corretto dei fondi comuni. Conoscere queste regole è essenziale per prevenire irregolarità e assicurarsi che la gestione sia sempre in linea con le normative vigenti.
Chi può accedere al conto corrente del condominio?
Secondo l’articolo 1129 del Codice Civile, l’amministratore è obbligato a utilizzare un conto corrente condominiale separato per gestire le risorse economiche del condominio. Questa regola serve a garantire la massima trasparenza ed evitare commistioni tra i fondi personali dell’amministratore e quelli del condominio.
I condomini, in quanto proprietari delle somme depositate su questo conto, hanno il diritto di accesso alla documentazione bancaria. Tuttavia, non possono operare direttamente sul conto, ma hanno la facoltà di:
- Richiedere estratti conto e movimenti bancari all’amministratore;
- Verificare pagamenti e uscite per lavori o servizi condominiali;
- Controllare che le spese siano conformi alle delibere assembleari;

- Segnalare eventuali irregolarità nella gestione finanziaria.
L’amministratore ha l’obbligo di fornire ai condomini l’accesso alla documentazione bancaria in qualsiasi momento. Il rifiuto di farlo può essere considerato una grave irregolarità gestionale e può portare alla revoca dell’incarico.
Cosa fare se l’amministratore nega l’accesso al conto corrente?
Se l’amministratore non fornisce la documentazione richiesta, il condomino ha diverse opzioni per tutelarsi:
- Inviare una richiesta scritta all’amministratore, tramite raccomandata A/R o PEC, chiedendo l’accesso ai documenti.
- Chiedere l’intervento dell’assemblea condominiale, inserendo la questione all’ordine del giorno.
- Rivolgersi direttamente alla banca: in alcuni casi, l’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) ha stabilito che i condomini possono richiedere alla banca copia degli estratti conto, soprattutto in caso di mancata risposta dell’amministratore.
- Segnalare l’amministratore all’Autorità Giudiziaria: se il rifiuto persiste, è possibile avviare un procedimento legale per la revoca dell’amministratore.
Inoltre, i condomini possono richiedere l’intervento di un revisore contabile condominiale, una figura professionale specializzata nel verificare la correttezza della gestione economica e finanziaria del condominio. Questa soluzione è particolarmente utile nei casi in cui vi siano dubbi sulla gestione delle spese comuni o sospetti di operazioni irregolari.
Un altro aspetto importante riguarda il rendiconto condominiale: l’amministratore è obbligato a presentare annualmente un documento dettagliato sulle entrate e le uscite del condominio. In caso di mancata presentazione o di rendiconto incompleto, i condomini possono contestare la gestione finanziaria e richiedere spiegazioni dettagliate.
Per garantire una corretta amministrazione e il controllo delle spese condominiali, è consigliabile che i condomini si informino regolarmente e facciano valere i propri diritti, richiedendo sempre massima trasparenza nella gestione economica del condominio.