Come le nuove regole ISEE possono influenzare il tuo portafoglio: chi guadagna e chi perde con i recenti cambiamenti fiscali
Immagina due amici, Marco e Antonio, con situazioni familiari identiche: entrambi hanno due figli piccoli, una moglie casalinga, un conto corrente con una giacenza media di 10.000 euro e uno stipendio netto mensile di 1.800 euro.
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La differenza? Marco ha investito 50.000 euro in Buoni del Tesoro Poliennali (BTP), mentre Antonio ha scelto di investire la stessa somma in azioni. Con l’entrata in vigore del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 13 del 14 gennaio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 febbraio 2025, le loro scelte di investimento avranno un impatto significativo sul calcolo dell’ Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) . Questo decreto introduce importanti modifiche che entreranno in vigore il 5 marzo 2025, e potrebbero limitare l’accesso a vari bonus e agevolazioni. Ma in che modo? E quali saranno le conseguenze per Marco e Antonio? Scopriamolo insieme.
Esclusione dei BTP dal patrimonio mobiliare: un vantaggio per Marco
Con le nuove disposizioni, fino a un massimo di 50.000 euro, gli investimenti in Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) e strumenti di risparmio postale garantiti dallo Stato, come buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio, saranno esclusi dal calcolo del patrimonio mobiliare nell’ISEE.
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Questa misura, introdotta dalla Legge di Bilancio 2024, ha l’obiettivo di incentivare gli investimenti in titoli di Stato. Per Marco, che ha investito 50.000 euro in BTP, ciò significa che questa somma non verrà considerata nel calcolo del suo ISEE. Di conseguenza, il suo indicatore economico risulterà più basso, aumentando la probabilità di accedere a vari bonus e agevolazioni destinate alle famiglie con ISEE inferiore a determinate soglie.
Investimenti in azioni: doppia penalizzazione per Antonio
Al contrario, Antonio, che ha scelto di investire 50.000 euro in azioni, non beneficerà di questa esclusione. Nel suo caso, l’intero importo investito verrà conteggiato nel patrimonio mobiliare ai fini del calcolo dell’ISEE. Questo comporterà un indicatore economico più elevato rispetto a quello di Marco, eventualmente escludendolo da alcune agevolazioni e bonus riservati a chi ha un ISEE più basso. Inoltre, c’è un’ulteriore differenza fiscale da considerare: i guadagni derivanti da titoli di Stato, come i BTP, sono tassati al 12,5%, mentre quelli provenienti da azioni sono soggetti a una tassazione del 26%. Questo significa che, a parità di rendimento, Antonio pagherà più tasse sui suoi investimenti rispetto a Marco, subendo una sorta di “doppia beffa”: un ISEE più alto e una maggiore pressione fiscale sui rendimenti.
Queste nuove disposizioni evidenziano l’importanza di considerare non solo il potenziale rendimento degli investimenti, ma anche le implicazioni fiscali e l’impatto sul calcolo dell’ISEE. Mentre gli investimenti in azioni possono offrire rendimenti più elevati, comportano anche una maggiore tassazione e possono influire negativamente sull’ISEE, limitando l’accesso a determinate agevolazioni. D’altra parte, gli investimenti in BTP e strumenti di risparmio postale garantiti dallo Stato offrono vantaggi sia in termini di tassazione più favorevole che di esclusione dal patrimonio mobiliare nel calcolo dell’ISEE, almeno fino a 50.000 euro. È quindi fondamentale che gli investitori valutino attentamente le proprie scelte, tenendo conto delle nuove normative e come queste possano mantenere la propria situazione economica complessiva e l’accesso ai benefici fiscali e sociali.