Se fai parte di una famiglia con minori o persone con disabilità, potresti ricevere un aumento dell’Assegno di Inclusione senza fare nulla. Ecco come funziona questa novità!
Immagina di svegliarti una mattina e trovare un accredito extra sul tuo conto senza aver fatto alcuna richiesta. Nessuna fila ai patronati, nessun modulo da compilare, nessuna attesa infinita.
Potrebbe sembrare un sogno, ma per molte famiglie italiane è diventata realtà grazie alla nuova misura introdotta dall’INPS.
Dal 2025, infatti, chi ha carichi di cura verso minori o persone con disabilità riceverà un assegno aumentato in automatico, senza bisogno di alcuna richiesta aggiuntiva. Il sistema ricalcolerà gli importi dovuti e, se necessario, pagherà anche gli arretrati. Una notizia che potrebbe fare la differenza per chi ogni giorno si prende cura dei propri cari.
L’INPS ha deciso di riconoscere automaticamente un coefficiente aggiuntivo per le famiglie con bambini piccoli o membri non autosufficienti. Ma cosa significa esattamente?
Facciamo un esempio: Salvatore vive con sua moglie e i loro tre figli, tutti sotto i 10 anni. Nonostante abbiano un reddito basso, la loro domanda per l’Assegno di Inclusione è stata respinta perché superavano di poco la soglia economica prevista. Con il nuovo calcolo, però, l’INPS riconosce il peso economico di tre figli minori, applicando un coefficiente maggiorato. Risultato? La loro richiesta viene accolta d’ufficio e ricevono anche gli arretrati.
Un altro caso è quello di Claudia, mamma single con un bimbo di due anni. Il suo assegno viene automaticamente aumentato perché rientra nei casi di carico di cura previsti dalla legge. Lei non ha dovuto fare nulla: l’INPS ha verificato i suoi dati e ha adeguato l’importo.
La bella notizia è che chi ha diritto a questa maggiorazione non deve fare assolutamente nulla. L’INPS sta già procedendo con l’assegnazione automatica del nuovo coefficiente e con la revisione delle domande respinte.
Se per errore una famiglia non aveva dichiarato il carico di cura, l’INPS lo verifica in autonomia e ricalcola l’importo dovuto. Anche chi ha ricevuto un rifiuto in passato potrebbe ritrovarsi con una sorpresa positiva: le pratiche verranno riesaminate e, se idonee, gli assegni verranno sbloccati con effetto retroattivo.
Per chi ha già fatto domanda e vuole controllare la situazione, il consiglio è di tenere d’occhio il fascicolo previdenziale sul sito dell’INPS oppure rivolgersi a un CAF o patronato.
I primi accrediti con il nuovo calcolo sono partiti da gennaio 2025. Chi rientra in questa categoria vedrà la variazione nei prossimi pagamenti mensili, mentre le pratiche in riesame verranno liquidate con cadenza quindicinale fino al riallineamento degli importi.
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