E se un giorno arrivasse una cura capace di migliorare la tua salute, magari eliminando la tua patologia invalidante? Sarebbe una grande vittoria, ma cosa succede ai tuoi assegni di pensione di invalidità e indennità di accompagnamento? Devi segnalarlo all’INPS? Rischi di perdere tutto? La risposta potrebbe sorprenderti…
Molti si chiedono cosa accada ai loro benefici economici in caso di miglioramento della salute. La paura più grande è vedersi revocare la pensione di invalidità o l’accompagnamento, specialmente se il miglioramento non è totale.
La burocrazia può generare dubbi e incertezze, e sapere come muoversi è essenziale per evitare problemi.
Vediamo cosa dice la legge e quali passi seguire per evitare spiacevoli sorprese.
L’INPS non invia ispettori per verificare il tuo stato di salute, ma se la tua invalidità riconosciuta cambia, la legge prevede l’obbligo di segnalarlo. Le prestazioni sono concesse in base alla tua condizione attuale: se il miglioramento è significativo, potresti perdere il diritto ai benefici economici.
L’INPS effettua controlli periodici tramite visite di revisione per valutare se la tua pensione di invalidità o l’accompagnamento siano ancora dovuti. Se in sede di visita emergesse che la tua patologia non rientra più nei parametri previsti, potresti subire una riduzione o la revoca del beneficio. Tuttavia, se non hai una visita in programma, l’INPS non verrà automaticamente informato del tuo miglioramento, a meno che tu non lo comunichi spontaneamente.
La comunicazione volontaria può sembrare un rischio, ma è anche un atto di correttezza. Inoltre, non sempre un miglioramento comporta automaticamente la perdita dei benefici: ogni caso viene valutato singolarmente.
Non sempre. Tutto dipende dal grado di invalidità riconosciuta e dal miglioramento ottenuto. Se una terapia migliora la tua condizione ma non elimina del tutto la disabilità, potresti continuare a ricevere l’assegno, anche se ridotto.
Ad esempio, se una malattia cronica viene trattata con successo ma lascia comunque limitazioni, l’assegno potrebbe essere confermato, magari con un importo inferiore. Se invece recuperi piena autonomia, il rischio di revoca è più concreto.
Anche la natura della patologia gioca un ruolo. Alcune condizioni hanno alti tassi di miglioramento grazie a cure innovative, mentre altre rimangono invalidanti anche con i progressi medici. Ecco perché è cruciale sottoporsi a valutazioni periodiche per evitare fraintendimenti con l’INPS.
La chiave è la documentazione sanitaria: nelle visite di revisione, sarà essenziale dimostrare la tua reale situazione clinica. Un consiglio utile? Informati bene prima di comunicare variazioni all’INPS. Consultare un medico legale o un esperto previdenziale può evitarti sorprese spiacevoli. La trasparenza è importante, ma lo è anche la tutela dei tuoi diritti.
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