Hai lavorato una vita e ora vuoi capire se puoi accedere alla pensione anticipata nel 2025? Scopri le nuove regole, le finestre temporali e cosa hanno fatto Antonia, Mariano e Cristina per ottenere l’uscita dal lavoro prima del previsto.
Nel 2025 cambiano le regole per chi vuole andare in pensione anticipata. Se sei un lavoratore precoce e hai accumulato anni di contributi, potresti avere diritto a questa opportunità, ma devi sapere come muoverti.

La legge n. 203/2024, ha indicato che ci sono date precise da rispettare per non rischiare di perdere il treno della pensione anticipata.
Ma chi può realmente accedere? Quali sono i requisiti fondamentali? La legge prevede che i lavoratori precoci possano uscire dal mondo del lavoro con 41 anni di contributi, ma solo se rientrano in determinate categorie: disoccupati, invalidi civili (almeno al 74%), caregiver o addetti a mansioni pesanti. Inoltre, almeno 12 mesi di contributi devono essere stati versati prima dei 19 anni. Il problema? Le domande vengono accolte solo se ci sono abbastanza coperture finanziarie disponibili.
Per capire meglio come funziona, vediamo i casi pratici di Antonia, Mariano e Cristina, tre persone comuni che hanno affrontato questo percorso.
Le finestre per la pensione anticipata: attenzione alle date
A partire dal 2025, chi desidera accedere alla pensione anticipata deve rispettare tre precise finestre temporali per la presentazione della domanda.

Queste scadenze sono:
- 31 marzo (risultati comunicati entro il 30 giugno)
- 15 luglio (risultati entro il 15 ottobre)
- 30 novembre (risultati entro il 31 dicembre)
Non rispettare queste date significa dover aspettare la finestra successiva, con il rischio di dover lavorare più a lungo del previsto. L’INPS, infatti, analizza le richieste e approva solo quelle per cui ci sono fondi sufficienti. Questo vuol dire che, anche se si hanno i requisiti, c’è sempre il pericolo che le domande superino le disponibilità economiche dello Stato.
Per evitare brutte sorprese, è fondamentale preparare tutti i documenti in tempo e presentare la richiesta appena possibile. Antonia, ad esempio, ha inviato la sua domanda a gennaio, così da rientrare nella prima finestra utile. Un piccolo trucco? Si è fatta seguire da un patronato, che l’ha aiutata a compilare la documentazione senza errori.
I casi di Antonia, Mariano e Cristina: chi ha ottenuto la pensione e chi no
Ogni persona ha una situazione diversa, e la pensione anticipata non è garantita per tutti. Vediamo tre casi pratici.

- Antonia (disoccupata, 62 anni, 41 anni di contributi): Dopo aver perso il lavoro due anni fa, Antonia si è informata sulle nuove regole e ha scoperto di rientrare tra i lavoratori precoci. Ha presentato la domanda a gennaio e l’ha vista approvata nella finestra di marzo. Adesso si gode la pensione con un netto di circa 1.500 euro al mese.
- Mariano (operaio edile, 60 anni, 42 anni di contributi): Pur avendo più contributi del necessario, Mariano non ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni. Questo lo ha escluso dalla pensione anticipata per lavoratori precoci. Dovrà aspettare almeno altri due anni per rientrare nei requisiti di un’altra misura pensionistica.
- Cristina (caregiver, 58 anni, 41 anni di contributi): Si prende cura del padre disabile e ha presentato la domanda di pensione anticipata con la finestra di luglio. Purtroppo, i fondi erano già esauriti e il suo caso è stato rimandato alla finestra di novembre.
NB. L’INPS ha aggiornato le procedure per le domande di pensione anticipata 2025, consentendo ai lavoratori di presentarle online tramite SPID, CIE o CNS.