Il Governo discute se approvare o meno la rottamazione quinquies, una nuova misura di definizione agevolata delle cartelle esattoriali che potrebbe interessare fino a 10 milioni di italiani. Siamo agli sgoccioli e presto capiremo quali sviluppi ci saranno. Secondo il vicepremier Matteo Salvini, questa operazione permetterà a milioni di contribuenti di mettersi in regola con il fisco, beneficiando di una rateizzazione prolungata e dell’azzeramento di sanzioni e interessi.
L’iniziativa arriva in un contesto di crescente difficoltà economica per imprese e famiglie, che spesso si trovano a dover fronteggiare debiti fiscali accumulati nel tempo. Il provvedimento mira a offrire una soluzione sostenibile per sanare le pendenze senza pesare eccessivamente sui bilanci familiari e aziendali.
Tuttavia, non mancano dubbi sulla reale fattibilità della misura e sull’impatto che potrebbe avere sui conti pubblici. E questo rappresenterebbe un serio rischio per la nostra economia.
Come potrebbe funzionare la nuova rottamazione
La rottamazione quinquies consentirà di regolarizzare le cartelle esattoriali riferite ai debiti fiscali accumulati fino al 31 dicembre 2023. Tra i principali vantaggi della misura, spiccano:
- Cancellazione delle sanzioni e degli interessi di mora, con il pagamento limitato al solo importo originario del debito;
- Rateizzazione fino a 10 anni, con un massimo di 120 rate mensili per agevolare il saldo dei contribuenti;
- Possibilità di aderire fino al 30 aprile 2025, con la prima rata fissata per il 31 luglio 2025.
Secondo il Governo, questa formula rappresenterebbe una soluzione equa per chi, pur avendo dichiarato le proprie imposte, non è riuscito a saldare i debiti nei termini previsti.
Dubbi e reazioni politiche: il rischio
L’annuncio di Matteo Salvini ha ricevuto il sostegno di alcuni esponenti della maggioranza, tra cui il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha confermato l’apertura alla misura. Tuttavia, all’interno del Governo ci sono anche posizioni più caute: il viceministro Maurizio Leo ha sottolineato che la sostenibilità di questa operazione dipenderà dall’equilibrio tra entrate fiscali e possibili mancate riscossioni.
Le opposizioni hanno espresso perplessità, criticando il rischio di generare un effetto boomerang: sebbene la sanatoria possa alleviare la pressione su milioni di contribuenti, potrebbe anche ridurre il gettito fiscale e incentivare l’attesa di nuove rottamazioni, scoraggiando i pagamenti puntuali.
Anche gli economisti sono divisi sulla misura: se da un lato può offrire una boccata d’ossigeno a chi è in difficoltà, dall’altro potrebbe pesare sui conti pubblici, soprattutto in un momento in cui l’Italia deve rispettare rigidi parametri di bilancio imposti dall’Unione Europea.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
La proposta di rottamazione quinquies sarà discussa in Parlamento nei prossimi giorni/settimane, con l’obiettivo di essere approvata e resa operativa entro la prima metà del 2025. Nel frattempo, i contribuenti interessati dovranno monitorare gli sviluppi normativi per comprendere le modalità di adesione e i dettagli tecnici della misura.
Se approvata, questa sanatoria potrebbe rappresentare una delle più ampie operazioni di definizione agevolata mai realizzate in Italia, con potenziali benefici per milioni di cittadini ma anche con possibili ripercussioni sull’equilibrio finanziario del Paese.