Lo spreco alimentare in Italia continua a crescere, con una perdita di cibo che costa ai cittadini 372 euro all’anno. Ogni giorno, tonnellate di alimenti perfettamente commestibili finiscono nella spazzatura, generando un impatto economico e ambientale enorme. Perché succede e cosa si può fare per invertire questa tendenza?
Secondo i dati del Centro Studi Divulga, in Italia si sprecano ogni anno 22 miliardi di euro in cibo, una cifra che corrisponde a 4,5 milioni di tonnellate di alimenti buttati. La maggior parte dello spreco avviene nelle abitazioni private, dove si registra il 75% del totale, mentre il resto è suddiviso tra supermercati, ristoranti e industria alimentare.
Nonostante le campagne di sensibilizzazione, gli italiani continuano a buttare soprattutto frutta, verdura, cereali e latticini, spesso a causa di acquisti eccessivi, conservazione inadeguata o errata interpretazione delle date di scadenza. L’impatto di questa tendenza non è solo economico, ma anche ambientale, poiché lo spreco di cibo contribuisce in modo significativo alle emissioni di CO₂ e allo sfruttamento delle risorse naturali.
Il problema dello spreco alimentare ha origini complesse e coinvolge tutta la filiera, dai produttori ai consumatori. A livello domestico, le principali cause sono:
Nel settore della distribuzione e della ristorazione, invece, lo spreco è spesso legato alle eccedenze di magazzino e alla necessità di rispettare standard estetici sugli alimenti venduti.
Combattere lo spreco alimentare è possibile con piccoli accorgimenti quotidiani. Pianificare la spesa, acquistare solo ciò che serve e conservare correttamente gli alimenti può ridurre significativamente le perdite. In molti supermercati stanno emergendo iniziative per vendere prodotti vicini alla scadenza a prezzo scontato, un modo utile per ridurre gli sprechi e risparmiare.
Anche le app anti-spreco, come Too Good To Go, stanno aiutando a recuperare cibo invenduto da negozi e ristoranti, permettendo ai consumatori di acquistarlo a prezzi ridotti. Inoltre, il crescente interesse per la doggy bag nei ristoranti sta portando a un cambiamento culturale che incentiva a portare a casa gli avanzi per evitarne lo spreco.
Ridurre lo spreco alimentare non è solo una questione economica, ma anche un passo essenziale verso uno stile di vita più sostenibile. Con piccole azioni quotidiane, ogni cittadino può contribuire a diminuire le perdite e a salvaguardare l’ambiente.
L'industria italiana è in difficoltà da quasi due anni, con il fatturato industriale in calo…
Marta, Davide ed Emilio hanno lavorato per una vita e ora si chiedono se potranno…
La Cassazione ha stabilito un principio che potrebbe cambiarti la vita. Anche se sei fuori…
Il gruppo Leonardo ha chiuso il 2024 con risultati finanziari in crescita, confermando il suo…
Negli ultimi anni, il mondo delle criptovalute ha visto nascere numerosi progetti, ma pochi hanno…
L’elezione di Mark Carney come primo ministro designato del Canada solleva interrogativi sul futuro delle…