Bitcoin in pericolo? L’indicatore chiave vira in negativo per la prima volta da ottobre: cosa aspettarsi ora?
Un segnale preoccupante arriva dal mercato delle criptovalute: uno degli indicatori tecnici più importanti per il Bitcoin, il MACD (Moving Average Convergence Divergence), ha registrato un’inversione ribassista per la prima volta da ottobre 2024. Questo potrebbe suggerire un indebolimento del momentum rialzista della principale criptovaluta e aumentare le preoccupazioni degli investitori.
L’attenzione ora è puntata sui dati economici degli Stati Uniti, che potrebbero influenzare ulteriormente il mercato. Il prossimo Indice dei Prezzi al Consumo (CPI), atteso per mercoledì, potrebbe essere determinante per il futuro del Bitcoin, specialmente alla luce delle recenti dichiarazioni del presidente Donald Trump su possibili nuove tariffe commerciali.
L’indicatore MACD è uno strumento di analisi tecnica che misura la differenza tra due medie mobili esponenziali (a 12 e 26 periodi) per valutare la forza del trend di un asset. Quando il MACD passa in territorio negativo, come accaduto ora per il Bitcoin, segnala un possibile cambiamento di tendenza, suggerendo che il mercato potrebbe entrare in una fase ribassista.
Nelle ultime settimane, il Bitcoin aveva mostrato una forte resilienza, superando la soglia dei 70.000 dollari grazie all’ottimismo del mercato e all’approvazione degli ETF spot. Tuttavia, l’attuale movimento suggerisce che il rally potrebbe aver perso slancio. Secondo gli analisti di CoinDesk, il MACD aveva anticipato il precedente breakout del Bitcoin sopra i 70.000 dollari, quindi la sua inversione potrebbe essere un segnale di un’imminente correzione.
Oltre agli indicatori tecnici, il mercato sta monitorando con attenzione i dati economici degli USA. Mercoledì verrà pubblicato l’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI), e gli analisti prevedono un incremento dello 0,3% su base mensile, rispetto allo 0,2% di dicembre.
Un dato superiore alle attese potrebbe alimentare i timori di un’inflazione persistente, inducendo la Federal Reserve a mantenere un approccio restrittivo sui tassi di interesse. Questo scenario potrebbe penalizzare gli asset più rischiosi, come le criptovalute, rendendo meno probabile un ulteriore rialzo del Bitcoin nel breve termine.
Anche le recenti dichiarazioni di Trump su possibili nuove tariffe del 25% su acciaio e alluminio stanno aumentando la volatilità del mercato, con possibili ripercussioni anche sul settore crypto. Se il clima di incertezza dovesse intensificarsi, potremmo assistere a un ulteriore calo del Bitcoin nei prossimi giorni.
Attualmente, il Bitcoin viene scambiato intorno ai 97.256 dollari, con un incremento giornaliero dello 0,99%. Durante la giornata, il prezzo ha oscillato tra i 94.747 e i 98.350 dollari, segnalando un’elevata volatilità.
Secondo alcuni analisti, la recente inversione del MACD potrebbe portare a una correzione temporanea, con supporti chiave intorno ai 95.000 dollari. Tuttavia, se la pressione ribassista dovesse intensificarsi, il Bitcoin potrebbe testare livelli ancora più bassi.
L’evoluzione del prezzo nelle prossime settimane dipenderà da una combinazione di fattori: l’andamento dei dati macroeconomici, la reazione della Federal Reserve e il comportamento degli investitori istituzionali. La prudenza è d’obbligo, e chi opera nel mercato delle criptovalute dovrà monitorare attentamente i segnali provenienti sia dagli indicatori tecnici che dagli sviluppi economici globali.
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