Warren Buffett odia Bitcoin: ecco perché lo considera “veleno per topi al quadrato”

Warren Buffett non ha mai nascosto la sua avversione per Bitcoin e le criptovalute. Ma cosa lo porta a definirle “veleno per topi al quadrato”? Ecco il suo pensiero, senza filtri.

Negli ultimi anni, il mondo della finanza ha assistito a una rivoluzione con l’ascesa delle criptovalute. Milioni di persone hanno investito, convinte che siano il futuro dell’economia.

Bitcoin, grafico e tastiera di un pc
Warren Buffett odia Bitcoin-crypto.it

Eppure, c’è chi la pensa diversamente, e non parliamo di uno qualunque. Warren Buffett, uno degli investitori più celebri di tutti i tempi, non ha mai fatto mistero del suo totale disprezzo per Bitcoin e le valute digitali. Secondo lui, sono una moda passeggera, un gigantesco gioco d’azzardo che prima o poi lascerà molti con un pugno di mosche.

Le sue dichiarazioni hanno spesso sollevato polemiche, specialmente tra gli appassionati del settore crypto. Ma cosa c’è dietro questa posizione così rigida? E perché un uomo che ha costruito un impero sulla saggezza finanziaria si rifiuta categoricamente di investire in Bitcoin? Se sei curioso di scoprire i motivi, continua a leggere: ti garantiamo che il suo punto di vista potrebbe farti riflettere.

Bitcoin non ha valore intrinseco, secondo Buffett

Uno dei principali argomenti che Warren Buffett porta contro Bitcoin è la sua mancanza di valore intrinseco. Secondo il magnate, un buon investimento deve basarsi su qualcosa di tangibile e produttivo: azioni di aziende che creano beni e servizi, immobili che generano affitti, materie prime con un’utilità concreta. Bitcoin, invece, non produce nulla. Non si tratta di un’azienda che crea valore, non genera dividendi e non ha un flusso di cassa.

Bitcoin, grafico e tastiera
Bitcoin non ha valore intrinseco, secondo Buffett-crypto.it

In una delle sue dichiarazioni più celebri, Buffett ha detto che se gli offrissero tutti i Bitcoin del mondo per 25 dollari, non li accetterebbe. Per lui, possedere Bitcoin significa detenere qualcosa che non porta alcun vantaggio concreto, ma solo la speranza che qualcun altro sia disposto a pagarlo di più in futuro. Questa caratteristica lo rende, a suo avviso, più simile al gioco d’azzardo che a un investimento solido.

Criptovalute: speculazione o investimento?

Buffett non si limita a definire Bitcoin privo di valore intrinseco, ma lo classifica come un fenomeno puramente speculativo. Per lui, un investimento deve avere un fondamento economico concreto, mentre le criptovalute sono mosse solo dalla speranza che il prezzo salga. Non c’è produzione, non c’è creazione di valore: solo la convinzione che qualcun altro, in futuro, pagherà di più.

Ha persino paragonato le crypto a una bolla speculativa, paragonabile a quelle viste in passato, come la bolla delle dot-com o la mania dei tulipani del ‘600. Secondo lui, la corsa agli investimenti in Bitcoin non è altro che un gioco pericoloso destinato a lasciare molti investitori con ingenti perdite.

A rafforzare questa posizione, c’è il pensiero di Charlie Munger, storico socio di Buffett, che è ancora più estremo: secondo lui, le criptovalute dovrebbero essere vietate del tutto, in quanto “stupide e immorali”. Per Munger, il mercato crypto si basa su speculazione e inganno, senza alcun valore reale.

Gestione cookie